1 - I COMANDAMENTI DI SPALLETTI
luciano spalletti
Giulia Zonca per “la Stampa” - Estratti
In sole sei regole la nostra nazionale diventa terribilmente sexy e sorprendentemente affidabile. Un'Italia decisa a giocare «a distanza di sguardi» (dogma numero tre) e consapevole che il segreto sta, come sempre, nel saper tornare a casa, anche se nel calcio contemporaneo la voce diventa «ricomposizione» (quinto comandamento).
Sta tutto sulla lavagna tattica di Spalletti, che da mesi predica spirito di sacrificio, amore di squadra e orari per la PlayStation, ma poi sa benissimo che cosa fa la differenza in campo. Tutto il resto puoi metterlo nel contesto, per formare l'idea, meglio l'ideale, di un gruppo, poi conta come si gioca e il dietro le quinte si racconterà a posteriori e dipenderà dai gol fatti e da quelli presi.
spalletti e i sei comandamenti per l'italia
E allora servono «pressione continua» e «regressione feroce»: noi tifosi trepidanti che stavamo qui a pesare i nomi e l'esperienza, a contare le partite disputate ad alto livello da ognuno, a tentare di trovare motivi per credere che anche questo Europeo può essere una meraviglia pure se gli avversari sfoggiano rose uscite dai cataloghi del successo.
Adesso possiamo concentrarci su pensieri diversi, guidati dal coraggio.
Gli altri hanno Mbappé, Camavinga, Pavard e Rabiot per fare la Francia o Bellingham, Foden, Kane dentro l'Inghilterra e noi, che ci sentiamo carenti di fuoriclasse, puntiamo direttamente al controllo del gioco.
GIGI BUFFON E LUCIANO SPALLETTI
Sarà un concetto ovvio, però, visto, lì, al punto numero due, in stampatello e in grassetto, in una logica sequenza che va dal togliere fiducia all'avversario alla gestione della palla, è come la strada lastricata d'oro del mago di Oz, basta seguirla. È tracciata ed è un percorso circolare che chiude con «ordine, studio e preparazione», la ricetta per tornare a pressare, così si ricomincia da capo e non si lascia spazio. Inesauribili, almeno nei piani.
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2 - LE TAVOLE DELLA LEGGE DI SPALLETTI PRESSING, RIAGGRESSIONE E DISTANZE
Alessandro Bocci per il “Corriere della Sera” - Estratti
Luciano Spalletti li definisce «i nostri comandamenti». Sono le tavole della legge su cui si fonda il calcio liquido con cui il c.t. intende affrontare il primo Europeo della sua vita. La nuova frontiera. Come dice Riccardo Calafiori, una delle rivelazioni del campionato, inserito nell’elenco dei 30, ma con forti possibilità di entrare tra i magnifici 26, «l’importante è occupare gli spazi, non chi li occupa».
i comandamenti di spalletti
È una specie di rivoluzione, un salto verso il futuro, un sistema coinvolgente, anche complicato, perché costringe i giocatori a rimanere accesi dal primo minuto sino all’ultimo. «L’obiettivo è diventare meno prevedibili», dice il c.t. che batte forte sulla tattica: la mattina in Aula Magna, il pomeriggio sul campo.
I risultati si dovrebbero cominciare a vedere già domani sera a Bologna, nell’amichevole contro la Turchia di Montella, il primo dei due test che serviranno all’allenatore azzurro per verificare lo stato dell’arte e farsi un’idea ancora più precisa su chi deve andare in Germania e chi invece, tre oltre a Gatti che si sta allenando a Torino, sarà lasciato fuori.
Sei i punti su cui ruota il programma di Spalletti per rendere l’Italia meno leggibile ma al tempo stesso compatta e organizzata. Dalla pressione continua, come è riuscita a fare l’Atalanta a Dublino, per togliere fiducia all’avversario, sino all’ultimo, che recita «ordine, studio e preparazione», cioè risistemarsi per tornare a pressare. Il pressing è la stella cometa, serve in ogni fase della partita.
riccardo calafiori
L’Italia punterà al controllo del gioco attraverso la gestione della palla e il mantenimento delle distanze tra i reparti su cui batte il c.t. negli allenamenti perché quando gli azzurri riescono a essere «corti» gli avversari fanno più fatica.
La riaggressione alta è un altro cavallo di battaglia. La ricomposizione, che Spalletti tra parentesi definisce «tornare a casa» significa non farsi trovare sbilanciati nel momento in cui il pallone rientra in possesso dell’altra squadra.
Poche regole, ma basilari.
michael folorunsho
Spalletti è un martello, batte e ribatte sugli stessi punti, alza la voce, ripete le situazioni, sia alla lavagna che sul campo: «Tra lui e Thiago Motta ci sono delle similitudini», dice Calafiori che in Nazionale non ha ancora debuttato e spera di farlo a Bologna, davanti ai suoi tifosi. Similitudini tattiche e non solo: «Entrambi sono meticolosi e non accettano gli errori», rivela.
Spalletti va dritto. Dopo aver messo al sicuro la qualificazione all’Europeo senza stravolgimenti, intende portare avanti, sino in fondo, le sue idee. Quella che vedremo in Germania sarà la sua Italia.
GIGI BUFFON E LUCIANO SPALLETTI
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