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    SPIONAGGIO FINANZIARIO A MILANO E A BOLOGNA A FAVORE DI UNA NEWCO COLLEGATA AL FONDO DI INVESTIMENTO INGLESE THEOREMA. CON QUEST'ACCUSA SONO STATI DIRETTAMENTE INVIATI A GIUDIZIO QUATTRO MANAGER TRA CUI L'EX AMMINISTRATORE DELEGATO DI BANCA INTESA ENRICO CUCCHIANI. LA DELICATEZZA DEL CASO SI CAPISCE ANCHE DAI LEGALI DEGLI IMPUTATI: IL GOTHA DEGLI STUDI ITALIANI


     
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    Gianluca Rotondi per "Corriere di Bologna"

     

    ALESSANDRO PROFUMO ENRICO CUCCHIANI DAVID THORNE FOTO DA FLICKR AMBASCIATA USA ALESSANDRO PROFUMO ENRICO CUCCHIANI DAVID THORNE FOTO DA FLICKR AMBASCIATA USA

    Il presunto spionaggio finanziario finisce in tribunale. In primavera si ritroveranno sul banco degli imputati manager di peso, esponenti della finanza bolognese (e non solo) e un ex dipendente di J-Invest, la società di intermediazione specializzata nell'acquisto di crediti provenienti da fallimenti e liquidazioni che ha sede a Milano e sotto le Due Torri. Sono tutti accusati dal pm Antonello Gustapane, che ha coordinato le indagini della Finanza ed emesso un decreto di citazione diretta a giudizio, di rivelazione di segreto professionale e turbata libertà dell'industria e del commercio in concorso.

     

    Al centro del processo ci sono da sempre i dati riservati che per l'accusa Giancarlo Benucci, ex responsabile della tesoreria di J-Invest pedinato e poi licenziato, avrebbe sottratto alla società per costituire insieme agli altri imputati una newco concorrente collegata al fondo d'investimento inglese Theorema.

     

    ENRICO CUCCHIANI A BAGNAIA ENRICO CUCCHIANI A BAGNAIA

    Il nome che spicca nell'inchiesta nata nel giugno 2014 dalla denuncia dei vertici di J-Invest, assistiti dagli avvocati Giovanni Sacchi Morsiani e Luigi Gianzi, è quello di Enrico Cucchiani, ad di Intesa Sanpaolo fino al settembre 2013 e per i successivi sei mesi direttore generale senza deleghe, ritenuto dagli investigatori socio e investitore del fondo. C'è poi il manager bolognese Andrea Lanzara, amministratore di patrimoni di famiglie in vista in città nonché consulente del fondo, e Giovanni Govi, direttore italiano di Theorema.

     

    Secondo l'accusa Benucci avrebbe messo a disposizione di Lanzara file contenenti le previsioni sulla redditività di crediti provenienti da procedure fallimentari, che poi è il core business di J-Invest. Dati rivelati secondo il pm a Govi e a Cucchiani, presso il cui domicilio milanese si sarebbero tenuti incontri aventi ad oggetto la documentazione necessaria a far partire il progetto della newco.

     

    Una società che secondo uno schema trovato nei pc di Benucci e Lanzara aveva già un nome e una struttura che per l' accusa replicava quella di J-Invest. Tra i presunti dati sottratti, gli inquirenti indicano il portafogli clienti proveniente da Banca Cariparma del valore nominale di un miliardo di euro. A supporto della tesi d'accusa vengono indicati sms scambiati tra Benucci e Lanzara aventi ad oggetto quest' ultima operazione e un altro tra Govi e Lanzara: «Cucchiani tutto ok, vuole che Giancarlo lo vada a trovare al più presto per far partire tutto». O, ancora, un altro risalente al giorno dell'incontro da Cucchiani in cui Benucci sostiene che «anche EC è d'accordo quando si parla di fondi, liquidità in aumento e portafogli sul mercato».

    Enrico Cucchiani Giovanni Bazoli Banca Intesa Enrico Cucchiani Giovanni Bazoli Banca Intesa

     

    Gli imputati naturalmente respingono le accuse. Sostengono di non aver ricevuto dati di J-Invest e di non aver voluto creare alcuna società. Che non si tratti di una questione di poco conto lo dimostra lo spessore degli studi legali in campo. C'è il gotha dell'avvocatura: dal professor Alberto Alessandri di Milano, difensore di Cucchiani, agli avvocati Marco Calleri e Andrea Rossetti dello studio Mucciarelli di Milano (Govi), fino all'avvocato Stefania Nubile dello studio Grande Stevens di Torino, che insieme ad Andrea Ronchi assiste Benucci, e al professor Luigi Stortoni di Bologna (Lanzara).

     

    CUCCHIANI A BAGNAIA CUCCHIANI A BAGNAIA

    La difesa di Cucchiani ha sostenuto che l'incontro fu chiesto da Benucci solo per avere consigli sul mondo della finanza. Non si parlò di J-Invest né di società da costituire. «Al di là dell'infondatezza dell' accusa, il dottor Cucchiani è assolutamente estraneo alle contestazioni», dice l' avvocato Alessandri.

     

    «Nulla di illecito, Lanzara non ha ricevuto né comunicato alcun segreto. Purtroppo non c'è il vaglio dell'udienza preliminare, andiamo a processo convinti di dimostrarlo», dice l' avvocato Stortoni. «Il decreto non ci è stato notificato, sebbene già la Procura avrebbe potuto assumere differenti determinazioni, in considerazione dei risultati emersi dalle indagini, il dibattimento sarà la sede naturale ove far emergere l'irrilevanza penale dei fatti contestati all'ingegner Benucci», rileva l'avvocato Nubile.

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