Giusi Fasano per il “Corriere della Sera”
La guerra del grano in Ucraina
Il giorno tanto atteso è arrivato. Alle 16.30 di oggi, nel Palazzo di Dolmabahçe di Istanbul, sarà firmato l’accordo che consentirà il passaggio di 35 milioni di tonnellate di grano ucraino attraverso il Mar Nero.
La conferma arriva dall’ufficio del presidente turco Recep Tayyip Erdogan che sarà presente al Dolmabahçe accanto al segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, volato a Istanbul ieri con una delegazione. Soprattutto, Ucraina e Russia firmeranno su uno stesso foglio per la prima volta dall’inizio della guerra.
recep tayyip erdogan vladimir putin
Dopo mesi di appelli, mediazioni, trattative, evidentemente l’intesa definitiva è stata raggiunta con l’incontro bilaterale Erdogan-Putin a Teheran, anche se le dichiarazioni del ministro della Difesa turco Hulusi Akar avevano fatto sperare in un esito positivo dei negoziati sul grano già la settimana scorsa.
All’indomani dell’incontro fra le delegazioni della Difesa di Russia, Ucraina e Turchia e funzionari Onu, Hulusi Akar aveva parlato di «accordo sui termini generali per un piano che consenta la partenza dai porti ucraini di grano e altri generi alimentari».
dopo la guerra crisi del grano ucraino 5
Lo stesso presidente russo Vladimir Putin aveva accennato a «progressi sull’esportazione del grano» definendo la cosa «un buon segno» e mettendo in chiaro che qualsiasi accordo avrebbe dovuto comprendere anche le esportazioni bloccate di grano russo.
Se e quanto queste esportazioni siano state sbloccate si saprà oggi dopo la firma. Fra i dettagli noti finora c’è il fatto che le parti hanno aderito alla proposta di costituire un centro di coordinamento a Istanbul: i delegati di Russia, Ucraina, Turchia e Nazioni Unite monitoreranno e tracceranno il percorso della navi in uscita.
ODESSA - UN UOMO SPALA DEL GRANO
Annunciando l’incontro di oggi, il portavoce del leader turco, Ibrahim Kalin, ha definito lo sblocco sul grano «di fondamentale importanza per la sicurezza alimentare globale». Un membro della delegazione di Kiev per i negoziati, Rustem Umerov, ha invece fatto sapere che le spedizioni potrebbero riprendere da tre porti sotto il pieno controllo di Kiev: Odessa, Pivdennyi e Chornomorsk.
Se i punti definiti nelle scorse settimane non sono stati modificati, le navi cargo che andranno a ritirare il grano — ma anche eventualmente mais e semi di girasole — saranno ispezionate a Istanbul da militari turchi e funzionari Onu perché non nascondano armi destinate all’Ucraina, uno dei timori più grandi dei russi.
putin crisi del grano in ucraina 3
Le navi saranno poi scortate (e sorvegliate) dalla Marina turca sul Mar Nero e infine guidate da vascelli ucraini attraverso le mine che difendono i porti. Dal canto loro, i russi dovrebbero garantire di non bombardare le città dell’export durante i carichi e di non approfittare dell’allentamento della protezione.
Il portavoce del dipartimento di Stato Usa, Ned Price, ha commentato per primo l’intesa fra Mosca e Kiev: «Accogliamo con favore l’annuncio di questo accordo di principio — ha fatto sapere — ma ora dobbiamo ritenere la Russia responsabile della sua attuazione e far sì che i cereali ucraini possano raggiungere i mercati mondiali».
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