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IL 2022 SARA’ L’ULTIMA CHANCE PER BINOTTO: NON RESTA CHE DARE UNA FERRARI VINCENTE A LECLERC E A SAINZ – IL "CORRIERE" APRE IL FUOCO SUL CAPO DEL "CAVALLINO": "È TUTTO L'ANNO CHE A MARANELLO SI RICERCA, SI APPROFONDISCE, SI LAVORA, SI PROGETTA, CI SI RIUNISCE PER AFFINARE IDEE E PIANI DI BATTAGLIA PER IL 2022, PER PRENDERE IN CONTROPIEDE RED BULL E MERCEDES. IL “PRIMO POSTO” DEVE ESSERE UNA PAROLA D'ORDINE A MARANELLO…"

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Daniele Dallera per il "Corriere della Sera"

 

SAINZ LECLERC

Caro Mattia Binotto, grande capo della Ferrari, siamo stanchi di miglioramenti. Dalla prossima stagione le sue parole a fine gara devono accompagnare delle vittorie. La nostra è una invocazione, quasi una supplica, sicuramente uno stato di necessità.

 

Migliorare per sentirsi sempre male, affaticati, deboli non è la condizione ideale per la Ferrari, abituata da sempre al successo, a lottare per il titolo mondiale, a fare baruffa nelle sedi politiche sportive e istituzionali della Formula 1, perché il suo pensiero e la sua strategia prevalgano sui team rivali.

 

binotto sainz leclerc

Si svolta, si gira pagina, nasce nel 2022 una nuova Formula 1: bene, si celebri il Rinascimento Rosso, una nuova Ferrari che vinca. Avremo regolamenti rivolti al futuro, saranno stati ben studiati, interpretati nel modo dovuto a livello tecnico, dagli uomini Ferrari: è tutto l'anno che a Maranello si ricerca, si approfondisce, si lavora, si progetta, ci si riunisce per affinare idee e piani di battaglia per il 2022, per non venire sorpresi, bensì per prendere in contropiede Red Bull e Mercedes, alla McLaren non vogliamo badare, sono quei due lassù da rimontare e battere.

leclerc binotto

 

Il terzo posto di Sainz sia un lancio per la prossima stagione, si scali quel podio, primo posto» sia una parola d'ordine a Maranello. Avremmo preferito vedere ieri alle spalle di Verstappen e Hamilton, i due fenomeni, Charles Leclerc, campione vero, consolidato, ormai si è visto, non ci sono più dubbi, quando sbaglia gli errori nascono non da un complesso di inferiorità personale ma da uno stato di necessità, quello di guidare una Ferrari che non è all'altezza di Red Bull e Mercedes. Non resta che dare una Rossa vincente a lui e a Sainz: caro Binotto, siamo sicuri, che lo farà: lei lo sa, è la sua ultima chance.

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