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ABODI, IL MINISTRO FANTASMA CHE NON NE AZZECCA MEZZA! DOPO AVER MARCATO VISITA A WIMBLEDON PER “STARE IN FAMIGLIA” E POI AGLI US OPEN, IL MINISTRO DELLO SPORT IERI HA LASCIATO TORINO ALLA CHETICHELLA, POCO DOPO L’INIZIO DELLA FINALE TRA SINNER E ALCARAZ (NON HA VISTO NEANCHE IL PRIMO GAME), PER PRECIPITARSI A MILANO A GUSTARSI LO SCEMPIO DELLA NAZIONALE DI GATTUSO AFFONDATA DALLA NORVEGIA – OGGI, OSPITE DI RADIO1, “ABODY BUILDING” CIANCIA DEI PROBLEMI DEL CALCIO ITALIANO E INVITA A GODERSI LA VITTORIA DI SINNER (CHE LUI NON HA VISTO) – IL GOVERNO VUOLE METTERE LE MANI SULL’ORGANIZZAZIONE DELLE “FINALS”. MA COME LA METTIAMO CON UN MINISTRO CHE RIESCE PUNTUALMENTE A NON ESSERE PRESENTE NEI MOMENTI CLOU?

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andrea abodi ed angelo binaghi foto mezzelani gmt 92

Da tuttosport.com

 

L’Italia sportiva si è svegliata con emozioni contrastanti dopo un weekend intenso e ricco di significati. Da una parte c’è l’impresa travolgente di Sinner, capace di conquistare le Nitto Atp Finals di Torino superando Alcaraz e riaccendendo l’entusiasmo del pubblico italiano.

 

Dall’altra, la Nazionale di Gattuso ha subito una sconfitta pesantissima: il 4-1 a San Siro contro la Norvegia ha lasciato scorie difficili da smaltire, soprattutto a livello psicologico.

 

In mezzo a queste due facce dello sport italiano è intervenuto il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi. Ospite a Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1, il Ministro ha analizzato l’umore del Paese e ha affrontato i nodi irrisolti del calcio italiano, dalla crescita dei talenti al cammino verso il Mondiale.

 

Abodi ha inoltre parlato del futuro delle Atp Finals, della situazione degli stadi italiani, della corsa verso Euro2032 e dei costi legati a Milano-Cortina 2026. Le sue parole hanno offerto una panoramica ampia e critica su ciò che funziona e ciò che è ancora da correggere.

 

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Abodi ha descritto lo stato d’animo del Paese come una sintesi di entusiasmi e delusioni profonde, rimarcando come il ko dell’Italia abbia lasciato il segno. "Sentimenti differenti tra il trionfo di Sinner e il ko della Nazionale. Quando si vince, si è tutti felici, quando si perde così ci sono mille recriminazioni", ha detto, sottolineando l’amarezza per l’ennesima battuta d’arresto a Milano. Il Ministro, però, invita a non perdere fiducia: "C'è sempre una speranza… sono convinto che possiamo farcela".

 

L’obiettivo resta la qualificazione ai Mondiali, ancora da strappare tramite playoff: un percorso complicato ma non impossibile. Abodi ha inoltre ricordato l’intensità del rapporto fra la squadra e i tifosi, citando la canzone 'Un amore così grande', spesso trasmessa prima delle gare casalinghe: "Di fronte a un amore così grande è chiaro che ci si senta traditi.

 

Ma bisogna coltivare la speranza che possa riaccendersi qualcosa in campo e sono convinto che possiamo farcela". Nonostante il crollo nel secondo tempo contro Haaland e compagni, il Ministro ritiene che una base su cui ripartire esista e che il gruppo debba ritrovare unità e serenità mentale.

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Abodi e lo stage di febbraio

Uno dei passaggi più rilevanti riguarda la formazione dei giovani e la struttura tecnica del calcio italiano. Abodi ha confermato che uno stage della Nazionale è molto probabile: "Penso proprio di sì… a febbraio ci sarà questo stage”, dichiarando la necessità di collaborare per sostenere il cammino verso il Mondiale.

 

Il Ministro ha però puntato il dito contro un sistema che negli ultimi vent’anni, a suo dire, ha perso di vista l’essenza stessa del talento:

 

"Negli ultimi vent'anni il calcio ha sacrificato il talento". Ha spiegato come ci sia ormai “molta più attenzione alla funzionalità del gioco piuttosto che al talento", citando i giovani norvegesi Nusa e Bobb come esempi di modelli calcistici capaci di valorizzare la tecnica naturale dei ragazzi.

 

Abodi sostiene che la Serie A e i settori giovanili italiani concedano troppo poco spazio ai giovani del Paese e che ciò abbia ripercussioni sulla competitività internazionale:

 

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"Tutte le altre discipline dimostrano che ancora abbiamo talento ed è strano che nel calcio l'Italia fatichi a emergere. Viene dato poco spazio ai giovani italiani. Evidentemente dobbiamo fare un esame di coscienza. Non è che da qui a marzo possiamo cambiare le cose, ma dobbiamo capire che nei momenti di difficoltà bisogna presidiare l'obiettivo immediato e al tempo stesso programmare il futuro. Forse anche il modello tecnico va rivisto".

 

ul fronte tennistico, Abodi ha mostrato grande entusiasmo per il successo di Sinner e per la conferma delle Finals in Italia. "Dobbiamo goderci la vittoria di Sinner e il fatto che per altri cinque anni le Finals si giocheranno ancora in Italia", ha affermato, sottolineando che nel 2026 Torino sarà di nuovo il cuore dell’evento. Pur ricordando che l’ultima decisione spetterà all’ATP, il Ministro ha rimarcato l’impegno del Governo, che sostiene la manifestazione con un contributo pluriennale.

 

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"Torino ha dimostrato di essere all'altezza e sono convinto che sarà ancora protagonista", ha detto, escludendo al momento un trasferimento su Milano. Proprio sul capoluogo lombardo ha spiegato che la città è certamente in grado di ospitare eventi globali, ma per le Finals "per ora stiamo a Torino e stiamo bene qui". Abodi ha poi illustrato il piano di investimenti sviluppato negli ultimi tre anni per rendere lo sport più accessibile: un miliardo e seicento milioni destinati a infrastrutture di base, in linea con la visione costituzionale dello sport come diritto per tutti.

 

MINISTRO, DOVE VAI?

Estratti da repubblica.it

 

Se lo sono chiesti in tanti vedendo il ministro dello sport Andrea Abodi salire con passo felpato le scale della tribuna autorità dell’Inalpi Arena di Torino mentre Jannik Sinner e Carlos Alcaraz avevano appena finito il riscaldamento e si preparavano a iniziare un match spettacolare che ha segnato ancora una volta per qualità e organizzazione (complimenti al presidente federale Binaghi tanto ostico quanto capace) un successo dello sport italiano a cui non siamo più abituati in altre discipline.

 

Ma torniamo alla domanda del titolo: ministro, dove vai? Per perderti uno show così emozionante con un italiano vincitore del titolo di maestro dei maestri. E un pubblico entusiasta, spettatori felici, anche quelli che hanno dovuto fare quasi un mutuo per il caro biglietti.

 

Ecco dove andava il nostro ministro dello sport. Tra Gravina in tribuna e il trio Gattuso-Buffon-Bonucci in panchina. Assente a Wimbledon, presente praticamente solo per ascoltare Morandi cantare prima della sfida tra i numeri 1 a Torino, al prossimo appuntamento il governo potrebbe mandare direttamente Bruno Vespa. Sinner che vince intanto sentitamente ringrazia.

 

 

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