DAGOREPORT - GIORGIA MELONI SOGNA IL FILOTTO ELETTORALE PORTANDO IL PAESE A ELEZIONI ANTICIPATE?…
ARIANNA RAVELLI per il Corriere della Sera
Alla fine si è risolto anche il problema dei loghi e dei comunicati: due distinti, uno del Comune di Milano, un altro di Inter e Milan, per dire la stessa cosa, cioè ratificare un'intesa che, nei fatti, era già stata trovata.
E che rappresenta un passo avanti importante sul fronte del nuovo stadio di San Siro: è stata trovata la quadra sulle volumetrie, ovvero su quanto sarà possibile costruire per realizzare la nuova casa dei club milanesi, ma anche la cittadella dello sport che sorgerà a fianco.
Era questo uno snodo fondamentale. In sintesi: i club hanno fatto un passo indietro - in origine chiedevano un indice di costruzione dello 0,63% come da legge sugli stadi, il Comune voleva far rispettare lo 0,35 del piano regolatore, ci si è accordati sullo 0,51%, ovvero 145mila metri quadrati - e Palazzo Marino ne ha fatto uno avanti mettendo nero su bianco una sorta di «endorsement» al progetto di Milan e Inter, tanto che nel comunicato si legge «Comune di Milano, Milan e Inter ritengono di fondamentale importanza, soprattutto nell'attuale contesto, poter avviare a Milano un progetto che genererà un incremento occupazionale stimato tra 3.000 e 3.500 posti di lavoro e migliorerà un'importante area». Il «like» del Comune, pur tra mille (anche comprensibili) prudenze è arrivato.
Al di là della difficoltà a rinunciare a un investimento di 1,3 miliardi (da parte di due gruppi stranieri), Palazzo Marino aveva apprezzato la disponibilità di Milan e Inter a rifunzionalizzare il vecchio stadio (tradotto: non abbatterlo ma salvarne delle parti che si integreranno con il nuovo paesaggio cittadino, tra percorso per il jogging, pista ciclabile, palestra all'aperto, «skateboard park», parete d'arrampicata e museo). Solo che la rifunzionalizzazione ha un costo: 74 milioni per l'esattezza, secondo i club.
Che, per far stare in piedi l'investimento, avevano bisogno di vedersi garantite certe volumetrie, anche se ridotte con il passare dei mesi. «I club hanno dimostrato di mettersi a disposizione dei cittadini assecondando una riduzione delle volumetrie, un ulteriore sacrificio per trovare un'intesa bilanciata», il commento dell'ad dell'Inter Alessandro Antonello; «Abbiamo ridimensionato le nostre richieste, ma siamo arrivati in porto, abbiamo fretta di avere uno stadio adatto alle nostre grandi ambizioni», quello del presidente del Milan Paolo Scaroni.
Ora i club dovranno stilare il piano economico finanziario che dimostri che il progetto costa effettivamente 74 milioni in più; l'intenzione è chiudere l'iter approvativo per maggio 2021. Molto prima, entro fine luglio, sarà scelto il vincitore tra i due progetti in corsa. E il nuovo San Siro comincerà ad avere una faccia.
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