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Antonio Riello per Dagospia
Tacita Dean, artista nata in Gran Bretagna e naturalizzata americana (vive tra Los Angeles e Berlino), si e specializzata in un genere artistico molto particolare che oscilla tra il documentario, il video d’arte e l’installazione ambientale. Sostanzialmente produce video che hanno come contorno delle messinscene installative legate, in qualche modo, alle foto scattate sul set. E’ un personaggio che viene da una famiglia che fin dai primi del novecento ha avuto a che fare con il mondo del cinema. Una vera e propria dinastia di cinematografari.
Due suoi progetti sono attualmente visibili a Londra.
Alla National Gallery l’artista ha lavorato come fosse una curatrice: in due stanze ha utilizzato alcuni quadri del Museo e li ha messi in relazione con opere di artisti contemporanei (come Philip Guston) da lei portati per l’occasione. A questo vanno aggiunti alcuni suoi video proiettati in piccolo formato sulle pareti. Una specie di opera “al quadrato” complessa e affascinante. La Storia dell'Arte e la banale quotidianità danzano qui assieme con molta naturalezza e convinzione. Una mostra che rischia di essere inspiegabilmente quasi invisibile, dato che è davvero mal segnalata e bisogna essere determinati sul serio per riuscire a trovarla, nascosta come è nel labirinto delle sale.
Invece alla National Portrait Gallery le sue opere occupano una intera ala e sono piazzate in prime position. Sono una serie di video ritratti. Hanno come oggetto alcuni momenti della vita di alcuni artisti (David Hockney, Cy Twombly, Merce Cunningham fra gli altri). In realtà, più che delle biografie, sembra che celebrino essenzialmente la stessa Tacita Dean ostentando la sua intima vicinanza con queste celebri figure (della serie: "Oddio, ma quanto sono bene introdotta nel sistema.....").
La faccenda odora parecchio di autoreferenziale ed inoltre richiede una quantità di tempo/attenzione senz'altro spropositata da parte del visitatore perché i video sono afflitti da una strano senso di incomunicabilità e da una lunghezza davvero esasperante. Innumerevoli, chiari e ben strombazzati sono i ringraziamenti a gallerie di grosso calibro che pare abbiano finanziato il tutto. Anche questo aumenta probabilmente il prestigio della Dean. Peccato che per entrare si paga un biglietto (anche abbastanza "salato"). La pubblicità non è certamente l'essenza dell'Arte, diciamo che la possiamo anche tollerare, ma che almeno non la si debba pagare.
Sospendiamo cautamente il giudizio in attesa della sua imminente mostra alla Royal Academy, programmata per il 19 Maggio. Speriamo bene.
La Rosenfeld Porcini Gallery si trova in Fitzrovia, una zona centrale di Londra che è diventata di moda per le nuove gallerie che vi si sono trasferite. La mostra che ha in corso è di Girjesh Kumar Singh. Il giovane artista indiano, che non ha mai prima esposto in Europa, raccoglie in giro per lo stato del Gujarat frammenti di costruzioni (in demolizione) fatti di malta e mattoni. Ricicla ed poi inizia a scolpire queste macerie (con una certa innegabile maestria) tirandone fuori un dizionario visuale dell'Umanità. Un repertorio di facce ed espressioni che spaziano tutte le possibili coordinate etniche. Il mattone, umile e antico compagno della civiltà urbana, diventa il solido medium di questa infinita ed evocativa raccolta. Una piccola scoperta e probabilmente una mostra davvero perfetta per Londra che ha proprio nel laterizio uno degli elementi icastici della propria identità e nel contempo ospita (più o meno gradite) tutte le razze e le culture del pianeta.
La Gagosian Gallery in Grosvenor Hill ha espone i nuovi e potenti disegni di Richard Serra. Sono di grandi dimensioni, realizzati su una carta robusta con uno strato denso e spesso di colore nero a olio. Implacabile traduzione bidimensionale delle sculture in ferro per cui l'artista è ben noto. Sono queste opere completamente autonome e non disegni/ progetti di sculture, ma ne posseggono, in qualche modo, l'imponente essenza. Difficile pensare ad un materialismo eroico così definitivo. L'odore inconfondibile dell'olio di lino (il "Profumo dell'Arte" lo chiama qualcuno) pervade i locali della galleria in modo altrettanto forte e deciso. Unico neo: forse la mostra è un po' affollata di opere, ne bastava qualcuna in meno.
Una delle realtà più stimolanti e visionarie del panorama artistico londinese è Artangel. Una "agenzia" che produce Arte, nel senso che quando individua un progetto che trova interessante lo produce, coprendone non solo i costi ma occupandosi anche di tutta l'organizzazione relativa. Artangel trova anche il luogo, ottiene gli eventuali permessi, organizza cartelle stampa e inviti. Insomma è un "Museo senza il Museo" (inteso come contenitore fisico). Questa volta l'artista in gioco è Taryn Simon che ha messo insieme delle sessioni sonore uniche nel loro genere. Dei "mourners" , professionisti/e del pianto che accompagnano i rituali funerari si alternano piangendo e urlando in uno spazio molto particolare e inquietante. Nell'antichità romana erano in genere donne e si chiamavano "prefiche" e nell'Italia del Sud questa tradizione si è protratta fino quasi ai nostri giorni. Questi "operatori del lutto" provengono, in questo caso, da ben undici paesi diversi (si va dal Ghana al Venezuela, dalla Grecia fino agli Yezidi che erano stati sterminati dall'Isis). La performance che scaturisce dalla loro interazione è straordinariamente evocativa. Ogni tradizione ha naturalmente un suo certo modo di sentire pena e dolore. Il risultato: una emozionante enciclopedia mondiale della Cultura della disperazione.
RICHARD SERRA GAGOSIANGirjesh kumar Singh 02
TACITA DEAN: STILL LIFE
National Gallery
Trafalgar Square, Londra WC2N 5DN
Fino al 28 Maggio 2-18
TACITA DEAN: PORTRAIT
National Portrait Gallery
St Martin Place, Londra WC2H 0HE
Fino al 28 Maggio 2018
GIRJESH KUMAR SINGH: AN ENDLESS JOURNEY
Rosenfeld Porcini Gallery
37 Rathborn Street, Londra W1T 1NZ
Fino al 1 Giugno 2018
RICHARD SERRA: RIFTS
Gagosian Gallery
20 Grosvenor Hill, Londra W1k 3QD
Fino al 25 Maggio 2018
TARYN SIMON: AN OCCUPATION OF LOSS
Artangel at Islington Green, Londra N1
Fino al 29 Aprile 2018
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