
JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA…
Roberto Condio per "La Stampa"
Ha cambiato undici squadre, vinto tanto, guadagnato tantissimo e litigato con un bel po' di allenatori e ct. Attaccante tosto ma tipo come minimo instabile e dal carattere difficile, Nicolas Anelka. Sembrava ormai un ex, nella sua parentesi cinese a Shanghai e in quella da meteora della Juve vissuta tra gennaio e maggio di questo 2013. Invece no. A quasi 35 anni continua a giocare, a segnare e a combinarle grosse. Ieri, però, ha esagerato. All'ottavo tentativo, s'è sbloccato in Premier League con il West Bromwich Albion firmando due gol nel 3-3 sul campo del West Ham.
Non la buttava dentro da 16 mesi ma non ha nemmeno esultato troppo. Lo ha fatto, però, con un gesto che ha scatenato una gran bufera, in Inghilterra ma soprattutto nella sua Francia, e che potrebbe costargli una squalifica. Anelka ha festeggiato la sua prima rete appoggiando la mano sinistra sul braccio destro disteso: una mossa che per gli inglesi significa poco ma che per i francesi vuole invece dire molto. Si chiama «quenelle», l'ha inventata il comico Dieudonné nel 2009 quando presentò alle Europee una lista antisionista.
Una sorta di saluto nazista alla rovescia dai forti connotati antisemiti, che ieri ha scatenato l'indignazione della comunità ebraica. Il ministro dello Sport francese Valerie Fourneyron ha subito stigmatizzato il gesto del bomber che nel 2004 si convertì all'Islam: «à una provocazione scioccante, deprimente. Non c'è posto per l'incitazione all'odio sui campi di calcio». La Federcalcio inglese sta per aprire un'inchiesta per determinare se il gesto sia effettivamente qualificabile come insulto antisemita e meriti quindi una sanzione.
Il manager del Wba, naturalmente, si è subito schierato in difesa di Anelka: «Il gesto è dedicato a un comico francese che Nicolas conosce molto bene. Il resto sono solo chiacchiere, solo spazzatura», ha detto Keith Downing. Il giocatore, poi, ha confermato su Twitter: «à solo una dedica speciale per il mio amico umorista». Che in Francia il ministro degli Interni Valls sta cercando di oscurare: «I suoi spettacoli sono infarciti di parole razziste e antisemite e generano disturbo all'ordine pubblico». Ha dei begli amici, Anelka.
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