25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA…
Da “lastampa.it”
Il rapporto, tormentato, fra la Russia e Fabio Capello è arrivato ai titoli di coda. Fatale il ko con l’Austria nella corsa verso gli Europei del 2016 (i russi, adesso, rischiano di mancare il pass), ma, soprattutto, una fiducia incrinata, e non da queste ore. Da sempre, a Mosca, è esistito un partito contrario al tecnico friulano, accusato di avere in mano un contratto fin troppo pesante (circa 7 milioni di euro a stagione fino al 2018) e di non aver dato alla nazionale un proprio dna: Capello ha cominciato la sua avventura grazie al sostegno dei vertici federali e istituzionali del paese, ma, con il tempo, sono cambiati gli scenari e i protagonisti che lo hanno cercato e voluto, in parte, non ci sono più.
Per otto mesi, l’ex allenatore, fra l’altro, di Milan, Roma e Real Madrid, non ha ricevuto lo stipendio (la situazione si sarebbe sbloccata solo poche settimane fa) senza chiedere la rescissione del contratto, ma, adesso, a mettere fine al matrimonio è la controparte. In Russia raccontano di una bonus per l’addio di oltre 20 milioni di euro, resta il fatto di un fallimento tecnico di un allenatore che avrebbe dovuto far sognare i russi in occasione del Mondiale di casa in agenda fra tre anni. Il made in Italy oltre confine non ha più la suggestione di una volta: dopo Prandelli ed Ancelotti, ecco un altro nostro uomo copertina «bocciato».
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