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Gianluca Piacentini per “Corriere della Sera”
Una scelta difficile, la più complicata da prendere per un calciatore nelle sue condizioni fisiche. Il bivio davanti al quale si trova Kevin Strootman è di quelli che possono condizionare la carriera: da un lato una nuova operazione al ginocchio infortunato - la terza dopo quelle del marzo 2014 e del gennaio scorso - con la speranza di sistemare eventuali errori commessi in passato.
Una scelta che ha come aspettativa quella di tornare ad essere il campione che a Roma si è visto solo per sei mesi, i primi della gestione Garcia, ma che comporta il rischio (quasi la certezza) di dover saltare praticamente tutta la stagione appena cominciata.
L' altra strada percorribile è quella di evitare di tornare di nuovo sotto i ferri e continuare con le terapie «conservative»: in questo caso ci sarebbe la possibilità di rivederlo in campo in questa stagione, ma anche il rischio di una carriera continuamente condizionata dalle ricadute. E, quindi, anche qualitativamente inferiore.
Proprio questa prospettiva avrebbe influenzato (il condizionale è obbligatorio perché Strootman non ha ancora comunicato ufficialmente la sua scelta alla società) il centrocampista olandese di farsi operare di nuovo, insieme al parere di tutti gli specialisti che lo hanno visitato negli ultimi tempi. Il giudizio è stato praticamente unanime, e per questo Strootman dovrebbe tornare sotto i ferri in tempi rapidi: forse già entro questa settimana, al massimo entro una decina di giorni.
In Italia o in Germania, anche se il chirurgo non è stato ancora scelto perché chiunque deciderà di assumersi questo onere dovrà studiare in maniera approfondita il lavoro fatto dai suoi predecessori. Il rischio, in certe situazioni, è sempre quello di trovare un quadro clinico differente rispetto al previsto, ed in questo caso non c' è la minima possibilità di errore perché la posta in palio è ovviamente altissima. Per la salute dell' uomo, prima ancora dell' atleta.
Dal punto di vista umano Strootman è naturalmente distrutto, e nei giorni scorsi ha avuto uno sfogo durissimo con i compagni di squadra, rimasti molto scossi e che stanno facendo di tutto per essergli vicini in questo momento di enorme difficoltà. D' altronde l' olandese è uno di quei calciatori che hanno un peso specifico differente rispetto agli altri, non solo in campo ma anche dentro lo spogliatoio.
Lo sa bene la società, che subito dopo la seconda operazione gli aveva proposto il rinnovo del contratto (con prolungamento di un anno fino al 2019) e gli aveva promesso la fascia di capitano, per il dopo Totti. Ora l' atteggiamento non è cambiato, e a Trigoria tutti sono disposti ad aspettare il rientro di Strootman. L' ennesimo.
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