DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ,…
Enrico Currò e Luca Pagni per la Repubblica
Se fosse un film non potrebbe che essere il closing più pazzo del mondo, ma più in versione telenovela. Perché a seguire il tentativo di vendita del Milan alla cordata dei pretendenti cinesi non si corre il pericolo di annoiarsi.
L' ultima puntata della vicenda riguarda il versamento di quello che si potrebbe definire l' anticipo dell' anticipo: nei giorni scorsi - ma è trapelato solo ieri - dai conti correnti riconducibili a Sino Europe sarebbero arrivati a Fininvest 20 milioni di euro, prima parte di una nuova tranche di 100 milioni che dovrebbe essere saldata entro il fine settimana.
HAN LI - BERLUSCONI - Yonghong Li
Un tentativo in extremis di guadagnare tempo prima che Silvio Berlusconi ceda alla tentazione di far saltare la trattativa e incamerare definitivamente la caparra di 200 milioni. I condizionali sono d' obbligo in una vicenda in cui le certezze sono ancora poche, a cominciare dalla reale possibilità che si concluda l' operazione di vendita alla cordata guidata da Yonghong Li e David Han, i due uomini d' affari cinesi che hanno accettato di pagare 520 milioni per il 99,9 per cento del Milan, a cui dovranno aggiungere garanzie per 220 milioni di debiti con le banche.
Fino a ieri, a Fininvest sono arrivati 220 milioni. E quando arriverà il resto? Le trattative - a sentire le parti - sono ancora in corso. Di sicuro, c' è la volontà di entrambi - Fininvest e cinesi - di tenere aperta la partita, perché a entrambi conviene. I cinesi fino a ora hanno versato una doppia caparra per "comprare" tempo e rimandare il più possibile la data del "closing", con il versamento del saldo finale del prezzo pattuito lo scorso agosto. E per quale motivo? In buona sostanza, per trovare i soldi che ancora mancano.
Secondo fonti vicine ai cinesi questo potrebbe avvenire convincendo le autorità di Pechino a sbloccare i fondi già raccolti in Cina, "congelati" dalle norme più restrittive per l' espatrio dei capitali introdotte dal governo dopo l' estate, in parallelo con i nuovi progetti di sviluppo del calcio che ora prevedono investimenti diretti in patria e non più in Europa. Oppure, riuscendo a trovare finanziamenti "off shore" da parte di istituzioni finanziarie a cui dare poi in garanzia i fondi già raccolti.
BERLUSCONI LE GLORIE DEL MILAN E TEO TEOCOLI
Silvio Berlusconi ha tutto l' interesse per tenere in vita l' operazione perché difficilmente - dopo quanto successo e con i risultati sportivi del club non certo esaltanti - potrebbe trovare un altro acquirente a valutare così tanto il Milan; e perché i 520 milioni gli fanno estremamente comodo nel momento in cui è impegnato in una complicata battaglia finanziaria che vede Fininvest contrapposta al colosso francese Vivendi: scontro finito in tribunale e che ha in palio il controllo di Mediaset.
Ecco perché, Berlusconi sarebbe tentato di mettere la parola fine al tentativo di vendita, facendo leva sul fatto che Sino Europe è inadempiente dal 3 marzo scorso, quando non si è presentata con i 320 milioni del saldo: ma in questo modo intascherebbe "soltanto" 220 milioni. Ritenendosi in posizione di vantaggio, Berlusconi ha interesse ad aspettare ancora un paio di settimane per capire se può arrivare anche il resto. Così, gli ultimi 20 milioni versati dai cinesi vanno letti come gesto di buona fede da parte dei cinesi a dimostrazione che il saldo arriverà. In realtà, hanno guadagnato ancora tempo.
MILAN BERLUSCONIBERLUSCONI MILAN
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