DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E…
1. CALCIO: VALVERDE "NEYMAR È DEL BARCELLONA, ASPETTIAMO"
(ANSA) - I due assist nel 'Clasico' disputato a Miami, vinto 3-2 dal Barcellona sul Real Madrid, potrebbero essere stati l'ultimo marchio di Neymar jr nella sua storia in blaugrana ma il futuro del campione è ancora tutto da scrivere. Nessuna rivelazione in merito nel dopopartita. L'allenatore Ernesto Valverde ha risposto così alle continue domande sul tema: "Dobbiamo aspettare. Ma dal mio punto di vista Neymar fa parte della squadra e noi contiamo su di lui. Non voglio fare speculazioni, dato che continuo a vederlo dove l'ho sempre visto, in campo con noi".
In realtà, le strade del giocatore e della squadra stanno già per dividersi, visto che il primo volerà da Miami per la Cina dove è atteso per un già programmato tour promozionale con partner del club e dello stesso giocatore, mentre la seconda tornerà in Spagna per continuare la preparazione in vista della doppia sfida con il Real Madrid per la Supercoppa di Spagna in programma il 12 e il 15 agosto. Questa settimana, in ogni caso, il destino di Neymar, restare al Barcellona o trasferirsi al Paris Saint Germain, dovrebbe essere chiarito.
2. NEYMAR;SE PSG PAGA CLAUSOLA,BARCA LO DENUNCIA A UEFA
(ANSA) - Il Barcellona ha in programma di denunciare il Paris Saint-Germain alla Uefa nel caso il club francese confermi di voler pagare la clausola di rescissione (222 milioni di euro) del contratto di Neymar con la società blaugrana. In tal caso il Barca farà presente all'ente calcistico continentale che il Psg non rispetterebbe i parametri del Fair Play Finanziario stabiliti dalla stessa Uefa.
Una posizione condivisa anche dalla Lega calcio spagnola. Fonti vicine alla dirigenza del Barcellona fanno presente che i conti e bilanci di qualsiasi grande club europeo sono pubblici e che nessuno di loro ha in cassa una tale quantità di denaro e quindi può permettersi un'operazione del genere. In casa del Barca si suppone che se la clausola di Neymar verrà pagata, i soldi non verranno dalle casse del Paris SG, ma da qualcun altro, cosa che diventerebbe automaticamente oggetto d'indagine da parte dell'Uefa.
3. SPENDERE QUANTO IL PIL DELLE FIGI L' ESTATE CHE HA CAMBIATO IL CALCIO
Matteo Pinci per ''la Repubblica''
Entro un paio di giorni, Neymar firmerà. Non per il Psg però. Ma per diventare l' uomo immagine di una società qatariota. L' estate 2017 passerà alla storia come il momento in cui cambiò il calcio mondiale. Un' estate in cui - a un mese dalla fine delle trattative si stima che l' Europa arrivi a spendere più di 4 miliardi di euro, più o meno il Pil delle Figi. Il Barcellona si sente scippato e denuncia il Psg all' Uefa sostenendo che nessun club può permettersi un affare simile.
Ma i 222 milioni della clausola - tasse escluse che porteranno O Ney in Francia li pagherà la Qatar Sports Investments, ufficialmente per affidargli la promozione dei Mondiali 2022. Lo stipendo vero e proprio lo prenderà invece dal Psg, che così potrà dribblare pure i paletti del Fair Play Uefa. Ma per il Psg Neymar vale quella follia. E altre arriveranno con un effetto domino: per lo juventino Dybala, conteso da Barça e Real. Come per il francese Mbappè: giocatori da 150 milioni in su.
Che studiano esultanze e numeri di maglia. Aziende.
IL QATAR SI AGGIUDICA IL MONDIALE
La marcia all' affare del secolo inizia nel 2013 con il crollo del muro dei 100 milioni: il Real ne spende 101 per avere Bale e l' estate successiva supera lo United nella vendita di magliette da calcio nel mondo. Il mercato britannico delle divise era sin lì ostile ai Blancos: molto meno, dopo l' arrivo del colosso gallese. Il gioco funziona, arriva anche l' attesissima "decima" Champions. L' estate dopo si tenta il bis con il colombiano James Rodriguez: un portale sul mercato sudamericano da 80 milioni, ripagati dai 33 che porterà la commercializzazione della sua maglia numero 10.
Anche se a sorriderne è soprattutto l' Adidas che la produce. La stessa che nel 2016 può benedire il trasferimento più costoso di sempre: 105 milioni e Pogba uno dei suoi principali assistiti va al Manchester Utd, partner commerciale a cui versa 98 milioni all' anno. Tre icone, l' una legata all' altra, che finiscono per trainarsi a vicenda sfruttando tv e social. Non a caso la maglia di Pogba a fine anno diventa la più venduta della Premier, con nuovo sorpasso sul Real in termini di vendite.
Tappe sempre più ambiziose regolarmente ripagate sul piano commerciale, niente affatto secondario. A far impazzire le spese delle inglesi, i diritti tv triplicati negli ultimi dieci anni. Solo nell' ultimo anno la Premier ha aumentato i propri incassi da 3,7 a 4,3 milioni. Presto sfiorerà i 5. A cambiarne la storia fu una rivoluzione filosofica. La data è il 12 luglio 2001: lo United di Ferguson annuncia l' arrivo dalla Lazio di Veron, il primo "top player" straniero, all' apice della carriera, a scegliere l' Inghilterra.
Neymar aprirà una nuova frontiera anche al Psg. È lui, nel mondo, «l' atleta più commercializzabile », come da studio del 2014. Ha fondato una galassia di società gestite da una holding: ha a libro paga avvocati, esperti marketing, consulenti finanziari. È l' unico calciatore al mondo a incassare più dagli sponsor che dall' attività sportiva, il 61%: le aziende - Nike, Gillette, Red Bull, Beats Electronics, Volkswagen lo preferiscono persino a Messi e Ronaldo, non fosse altro perché il suo bacino d' utenza non è l' Argentina o il piccolo Portogallo, ma i 200 milioni di abitanti del Brasile.
A cui aggiungere la platea virtuale, 170 milioni di follower tra instagram, facebook e twitter. «Il nostro brand è più popolare grazie a lui», sostengono alla Panasonic. Nei primi due mesi al Barça il club ha venduto 250mila maglie con il suo nome, incassando 21,5 milioni. O facendoli incassare a Nike. Che, ovvio, firma pure le divise del Psg (oltre a quelle del Brasile). Di più: a Parigi 8 dei 13 giocatori più importanti calzano scarpe con il "baffo" della casa di Beaverton, compreso il neo acquisto Dani Alves: quasi un "acconto" sull' arrivo di O Ney. Di divise però i francesi ne vendono "solo" 530mila: perché la cifra s' impenni, da oggi, ci sono 222 milioni di motivi.
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