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Antonio Riello per Dagospia
Nel centro storico di Ginevra c'è la Casa della Riforma che celebra con aplomb molto misurato la Storia della Riforma Protestante. Si potrebbe aggiungere che lo fa con uno stile "molto Calvinista" (questa è proprio la città dove Jehan Cauvin nei primi decenni del '500 trovò credito e seguito): niente fronzoli e decori, si bada solo all'essenziale.
Questo piccolo e ordinato museo, fino al 27 Agosto, offre al pubblico anche una straordinaria mostra, "Deflagrations". E' già stata ospitata al MUCEM di Marsiglia nel 2021. La curatrice è Zérane S. Girardeau, una ricercatrice molto attiva nel campo di quelli che Francisco Goya era uso chiamare "I disastri della guerra", ovvero le terribili conseguenze dei conflitti sulle popolazioni civili.
Di cosa si tratta? Ci sono circa 150 disegni originali fatti da bambini coinvolti in conflitti (a bassa e ad alta "intensità" come dicono oggi gli specialisti) e violenze di massa (genocidi e evacuazioni di varia natura). Si parte dalla Guerra Civile Spagnola e dalle persecuzioni della popolazione Israelita Europea da parte dei Nazisti negli anni della Seconda Guerra Mondiale e si arriva fino alla guerra civile nello Yemen (passando per il conflitto in Vietnam, le tante crisi del Medio Oriente e la distruzione della Jugoslavia). Quasi un secolo di tragedie. Purtroppo questa è una brutta storia che non finisce mai....
I recentissimi disordini in Sudan sono solo l'ultimo arrivato. Il prezioso materiale è stato fornito da diverse ONG (Medecins Sans Frontieres, Save the Children, Al Caravan Project, Human Right Watch) dall' UNICEF, dal UNHCR (un'emanazione dell'ONU) ed infine da collezioni di musei (come l'Imperial War Museum). Una squadra di psicologi ed esperti dell'infanzia ha collaborato con la curatrice.
Sono documenti autentici che funzionano come delle sintetiche ed affidabili testimonianze dell'orrore. Quindi, per iniziare, siamo sicuramente di fronte all'inequivocabile denuncia di un "delitto avvenuto". In un contesto di questo tipo credo vada comunque evitata la "comoda passeggiata nel giardino della sofferenza" (spesso condita di morbosa curiosità per il dolore degli altri). Merita invece la nostra attenzione la qualità di questi disegni e le sorprendenti affinità che li legano indissolubilmente alle pratiche della creatività più certificata. In un disegno in mostra, dove si vede una creatura umana ai suoi minimi termini, sembra di vedere nettamente la mano di Jean Dubuffet.
Non manca insomma una certa capacità di rappresentare anche sotto il profilo artistico eventi reali (oltre che assolutamente spaventosi). Ed è un dato di fatto che molti illustri teorici oggi considerano la ricerca artistica innanzitutto come uno strumento gnoseologico per ri-esaminare la Storia e per agire sulla Politica. E l'espressione artistica non va più considerata solo in mano ai professionisti dell'Arte ma anche alle persone che vivono direttamente/personalmente una certa realtà. L'inesperienza tecnica, la povertà di mezzi e tempo nonchè la forte pressione emotiva possono, ad un certo punto, diventare dei punti di forza piuttosto che dei limiti. In questa prospettiva si può parlare, a pieno titolo, di una (ricca) mostra di Arte Contemporanea.
I disegni sono idealmente divisi in sei sezioni: I MOSTRI, IL CIELO ASSASSINO, DEFLAGRAZIONI, LA TENEBRA, IL SOGNO. I riferimenti sono chiarissimi anche se un po' forzati: parecchie opere potrebbero stare contemporaneamente in tutte le sezioni.
La paura e il dolore quasi sempre sublimano in descrizioni tanto puntuali quanto poetiche. Spesso le giovani vittime in qualche modo cercano di proteggersi psicologicamente trasformandosi in attenti e fedeli "spettatori". Certo l'atmosfera fa in gran parte riferimento ad atmosfere infantili di sapore un poco naïf. Ma c'è anche chi sviluppa, efficacemente, delle tecniche che si potrebbero definire informali (comunque decisamente astratte) per liberare l'angoscia. Non mancano invenzioni linguistiche abbastanza sofisticate. Atmosfere Surrealiste si mescolano con elementi cari al graffitismo militante. Il bellissimo e d-e-f-i-n-i-t-i-v-o disegno di un bambino Siriano di 8 anni sintetizza disperatamente la speranza come davvero meglio non si può: una porta azzurra chiusa e una minuscola auto nera che si sta avvicinando.
A Deflagrations partecipa come ospite d'onore speciale Enki Bilal, famosissimo creatore di fumetti Francese di origine Serba. Ha creato, combinando una riproduzione di Guernica di Picasso con i disegni di alcuni bambini, un'opera collettiva sulla Guerra. Sensazionale certo, ma non riesce a battere la forza feroce degli altri disegni.
Proprio Picasso era solito affermare: "A dodici anni dipingevo come Raffaello, però ci ho messo tutta una vita per imparare a dipingere come un bambino". Davvero difficile dargli torto, almeno qui.
Musée international de la Réforme
Cour de Saint-Pierre 4, CH-1204 Ginevra
fino al 27 Agosto 2023
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