DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Da corriere.it
Il Foro Italico si meritava un derby d’Italia così. Lo ha vinto il giocatore favorito, Jannik Sinner, che ha battuto 6-2 3-6 6-3 Fabio Fognini in due ore e 1’ ma, dopo un primo set che aveva fatto temere il cappotto, c’è stata partita eccome. Per merito di Fabio che si è tenuto aggrappato con l’orgoglio ma anche per demerito di Jannik, sembrato a volte troppo passivo e che se vorrà andare in profondità nel tabellone dovrà essere più continuo e meno falloso. Sinner giovedì 12 maggio (terzo match sul Centrale) negli ottavi affronterà il serbo Krajinovic, che ieri aveva eliminato Rublev: un precedente, la semifinale di Sofia dello scorso anno, vinta dall’azzurro.
Il percorso è tracciato: nei quarti possibile incrocio con Tsitsipas (che ha domato Dimitrov nella partita più bella della giornata), possibile semifinale con Zverev, poi chissà. E Sinner, al momento di autografare la telecamera, ha voluto rivendicare anche la sua fede calcistica nei confronti di quella dell’avversario. «Forza Milan».
«Ho provato a fare del mio meglio - le sue parole - Fabio è un grande amico, abbiamo giocato un ottimo livello di tennis, sono contento di aver vinto ma spero che lui possa andare avanti ancora a lungo». Il derby mezzo italiano e mezzo rossonerazzurro era cominciato con sei punti di fila di Fognini, a cui ne sono seguiti sette di fila di Sinner, che con questa serie si è costruito il primo break della partita.
Ce n’è stato subito un altro, favorito da un doppio fallo seguito da un dritto di Fognini fuori di un metro. Un 4-1 pesante diventato poi 5-1 con una magnifica smorzata. Qualche colpo dei suoi, Fabio lo ha tirato fuori, ma in ogni scambio che si allungava oltre i primi colpi pagava la profondità di Sinner. Ci ha provato allora il pubblico a incoraggiarlo, lui ha reagito annullando un set point ma cedendo comunque 6-2 in un game di servizio di Sinner in cui il giudice di sedia era anche sceso per controllare il segno di una palla chiamata buona del giudice di linea, contestata da Fognini ma confermata dall’arbitro.
Nel terzo game del secondo set, un tifoso ha fatto prendere uno spavento a Fognini. «Fabio, l’Inter sta perdendo». Lui ha capito subito che non poteva essere possibile visto che erano a malapena le 20, si è fatto una risata e ha vissuto il miglior momento della sua partita. Ha avuto tre palle break nel quarto game, ha sfruttato la prima con un gran passante incrociato che ha esaltato un Centrale che con il passare dei minuti e con la fine della giornata lavorativa è diventato strapieno.
Peccato che subito dopo il Fognini migliore sia uscito il peggiore: sul punto del 30-40 primo lancio della racchetta a terra, poi doppio fallo e racchetta sbattuta quattro volte al suolo fino a spaccarla. Dopo lo sfogo, però, altre due palle del 4-2 sul servizio di Sinner: la prima disinnescata da Jannik con una palla corta da spellarsi le mani, la seconda trasformata con un rovescione lungolinea da paura. Sinner non è più riuscito a mordere l’avversario, Fognini si è tenuto su ottimi livelli; ha alzato la smorzata sul set point, Jannik - che nel secondo set ha tenuto in campo soltanto il 34% di prime - ha affossato il dritto a rete e si è andati al terzo set, disturbato dall’elicottero che ha iniziato a volare sopra il Centrale.
Un verdetto meritato, soprattutto per la voglia di lottare di Fognini, per nulla rassegnato a fare la festa al ragazzino. Jannik ha capito che solo dominando lo scambio e giocando sui suoi standard avrebbe vinto punti e partita. Ha annullato una palla break e poi conquistato il primo game, poi ne ha avute due per andare 2-0 ma le ha annullate Fabio. Delle tre per volare 3-1, però, è bastata la prima, un doppio fallo di Fognini. Dopo un break di 12 punti a zero, Sinner ha però dato l’ennesima possibilità di rientro all’avversario: tre palle break e tutto riaperto sul 4-3. Fognini, sul suo servizio, l’ha cestinata, cedendo di nuovo la battuta a 15. E a quel punto è arrivato il triplice fischio del primo dei due derby d’Italia nel giro di meno di un chilometro. .
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