DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E…
Da ''Repubblica'' - Per Ancelotti è dunque già l’ora dei bilanci, anche se la sfida contro il Genk può regalargli almeno un’uscita a testa alta e il bonus (da 200 mila euro) che De Laurentiis gli aveva promesso per contratto in caso di qualificazione per gli ottavi di Champions. Premiato e mandato via.
Non è servito a nulla, ad Ancelotti, aver più volte aperto il confronto con i calciatori del Napoli, aver intrattenuto con loro lunghi colloqui. E nemmeno averli accontentati nel 4-3-3 invocato da alcuni. La distanza tra il tecnico e alcuni giocatori era ormai diventata incolmabile, scrive il Corriere dello Sport. In particolare quella con Insigne.
“D’altro canto, la tribuna di Insigne a Genk ne è stata testimonianza e anche l’atterraggio di Raiola a Castel Volturno, a sei mesi dal caffè in casa Ancelotti tra lo scugnizzo, Adl e Giuntoli. E le conferme di Insigne. ‘C’è stata qualche frizione’. Prima che però a Salisburgo corresse ad abbracciarlo, dopo il gol del 3-2”.
Sono le dinamiche del calcio, scrive il quotidiano sportivo
DIVORZIO ALL'ITALIANA
JACOPO D' ORSI per La Stampa
Cominciarono 566 giorni fa interpretando 007, spalla contro spalla nella foto con cui svelavano di essersi scelti. Ora che Aurelio De Laurentiis e Carlo Ancelotti sono prossimi alla separazione, non resta che trovare il film più adatto a questo crepuscolo surreale: cronaca di un esonero annunciato, certo; sull' orlo di una crisi di nervi, anche.
Meglio divorzio all' italiana, perché l' allenatore del Napoli è ancora in carica, stasera può fare 13 nel senso di volte alla fase a eliminazione diretta di Champions, eppure la partita con il Genk potrebbe essere l' ultima su questa panchina, visto che il presidente ne ha già scelto il sostituto. Non un nome banale, sceneggiatura da Oscar: da domani o al più tardi dopo Napoli-Parma di sabato dovrebbe toccare a Rino Gattuso, figlio calcistico di Carletto, proprio come Zidane che gli successe al Real per interposta persona (Benitez). Intesa in vista, pronta la firma per 18 mesi a circa 2,5 milioni più premi.
In regia, il procuratorissimo Jorge Mendes. E attenzione anche al paziente inglese, perché nel caso Ancelotti potrebbe finire all' Arsenal (più a giugno che adesso) ancora in cerca del dopo Emery.
L' allenatore verso l' Arsenal Ancelotti e il Napoli restano uniti da un filo sottilissimo, tirato da 9 partite senza vittoria, dal -17 in campionato, da uno spogliatoio in chiara rivolta.
Scena madre l' ammutinamento del 5 novembre, dopo l' 1-1 con il Salisburgo: la squadra rifiuta il ritiro e ne pagherà le conseguenze (multe), l' allenatore - dopo essersi dichiarato contrario - si presenta in hotel.
Frattura non ricomponibile con i leader: Allan, Callejon, Insigne, Koulibaly, Mertens. Discussioni accese anche sugli allenamenti, sembra giudicati troppo blandi dai calciatori.
Un déjà-vu, qualcosa di molto simile accadde al Bayern, con i mammasantissima di allora (Ribery, Robben, Hummels, Lewandowski, Boateng) che per i troppi infortuni la giurarono allo staff fino all' esonero del 28 settembre 2017, all' indomani di un 3-0 incassato dal Psg.
«Mi era stato detto di cambiare metodo di lavoro - raccontò il tecnico -, quando i presidenti non proteggono i loro allenatori questi ultimi sono morti». Specie se signori come lui, non a caso più da Champions (unico con Paisley e Zizou ad averne alzate tre) che da campionato (quattro «scudetti» in quattro Paesi, comunque chapeau) nella sua immensa carriera.
Scatta l' assalto a Ibrahimovic Stavolta è stato il desolante primo tempo di Udine a spingere De Laurentiis a muoversi, convinto che difficilmente l' accesso alla top 16 d' Europa risolverà tutti i problemi. Forse il patron sperava che l' umiliazione di questa vigilia quasi da ex spingesse Ancelotti alle dimissioni, invece il tecnico - ingaggio di 4 milioni fino al 2021, ma con una penale di 500 mila euro si può interrompere il contratto il 31 maggio - ha retto la parte: «La valigia deve essere sempre pronta, non preoccupatevi per il mio futuro».
Poi qualcosa ha aggiunto, consigliando uno psicologo alla squadra («Figura di grande aiuto, al Milan l' ho avuto») e preparandosi all' addio: «Chiedo intensità ai ragazzi per vincere col Genk, nel bene e nel male sono loro che determinano, poi si penserà a quel che verrà dopo». E soprattutto a chi: probabilmente uno dei suoi allievi prediletti, Gattuso, con il quale potrebbe arrivare anche Ibrahimovic. È partito il duello con il Milan, ma questo è un altro film.
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