DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI…
Francesco Persili per Dagospia
Un drammone sudamericano. Argentina-Perù finisce zero a zero in una Bombonera ridotta a una tinozza di noia e di lacrime. Alcuni calciatori dell’Albiceleste escono dal campo a capo chino e con gli occhi lucidi convinti di aver compromesso irreparabilmente la qualificazione al Mondiale quando da Barranquilla arriva la notizia del gol di Sanabria che firma il definitivo 1-2 in rimonta del Paraguay sulla Colombia. Todo cambia.
A piangere sono adesso i calciatori peruviani che nell’ultima giornata sono attesi da uno scontro diretto al calor bianco con gli uomini di Pekerman. L’Argentina respira e torna ad avere il destino nelle proprie mani: all’Albiceleste servirà una vittoria contro l’Ecuador in quella che si annuncia come la partita più importante degli ultimi anni per Messi e compagni.
Ci sarà bisogno di una Seleccion completamente diversa da quella scesa in campo alla Bombonera. Clima incandescente sugli spalti tra fuochi d’artificio e il tifo indiavolato della “Doce” ma in campo il Perù riesce a imbrigliare l’Argentina. Sampaoli lascia in panchina Dybala e Icardi e punta sull’idolo di casa, lo sciagurato Benedetto.
Il centravanti del Boca, che secondo Maradona vale 5 volte l’attaccante dell’Inter, non lo ripaga e fa diventare Gallese l’eroe della serata. Il portiere del Perù ferma anche Papu Gomez che spara da posizione defilata mentre a fermare Messi ci pensa il palo. Non è un caso che l’Argentina abbia il secondo peggior attacco, dopo quello della Bolivia, del girone sudamericano.
Non aiutano le scelte di Sampaoli che, oltre a una gestione scellerata del parco attaccanti, pasticcia con i cambi. Inserisce Rigoni per Di Maria e poi il redivivo Gago che dopo pochi minuti si fa male al ginocchio ed è costretto a lasciare il posto a Enzo Perez.
Risultato? Sostituzioni esaurite e ultimi 20 minuti in apnea. Il risultato non si sblocca. La Russia è sempre più lontana. Ma quando sembra tutto perduto ecco il colpo di dadi del destino che rimanda la resa dei conti a mercoledì prossimo e tiene ancora tutti in bilico tra l'epos e il dramma. Dentro o fuori. Tutto in una notte. Stavolta senza domani.
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