CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE…
Damiano Basso e Dario Freccero per www.lastampa.it
Ciao Mihajlovic, benvenuto Zenga. L’ultima giornata del campionato 2014/2015 ha di fatto sancito la fine di un ciclo assolutamente ricco di soddisfazioni, quello del tecnico serbo e l’alba di quello successivo, affidato all’ex portiere blucerchiato. Dopo settimane di riflessioni multiple, sondaggi, incontri, contatti e proposte, prime e seconde scelte, alla fine Ferrero, Romei e Osti hanno scelto Zenga.
Oggi è previsto l’ultimo faccia a faccia, a Roma nello studio dell’avvocato Romei, e dovrebbe produrre la fumata bianca. L’intesa c’è già, va solamente formalizzata. Contratto annuale, da circa 850.000 euro (un terzo in meno di quanto prendeva Mihajlovic) più bonus legati al piazzamento più una opzione sulla stagione successiva. Ingaggio breve e economicamente sostenibile per volontà dello stesso Zenga, che è animato da una grandissima voglia di rimettersi in gioco in Italia quanto di dimostrare il suo valore anche nel campionato italiano.
Che ha lasciato il 12 gennaio del 2010, giorno della rescissione con il Palermo. Ieri sera Mihajlovic al suo ingresso in campo è stato accolto da applausi e fischi. Mix che ha rispecchiato la divisione filosofica creatasi nelle ultime settimane nella tifoseria blucerchiata proprio riguardo alla qualità del lavoro compiuto dal tecnico serbo. Il futuro potrà dare risposte più chiare. Contro il Parma comunque Sinisa si è seduto per l’ultima volta (a questo giro, in futuro chissà) sulla panchina blucerchiata. La numero 68.
Se ne va (forse al Napoli, forse al Milan, forse da nessuna parte per il momento) con un bilancio complessivo, tra campionato e coppe, di 26 vittorie, 23 pareggi e 19 sconfitte. In totale sono 101 punti. E poi per completare le statistiche, 93 gol fatti e 85 subiti.
Mihajlovic ha vissuto l’ultimo atto con il consueto trasporto, togliendosi e rimettendosi la giacca, consultandosi con i suoi collaboratori De Leo e Sakic, discutendo con il quarto uomo De Luca su alcune decisioni dell’arbitro Massa. Durante la partita qualche sguardo al tabellone luminoso l’ha dato, soprattutto per essere aggiornato sul risultato dell’Inter.
E al fischio finale si è diretto verso il centrocampo, abbracciato a Guido Montali, l’intramontabile addetto all’arbitro. La sua Seconda Sampdoria, ma l’unica dalla prima all’ultima giornata, chiude il campionato al settimo posto, un risultato al quale nessuno avrebbe creduto nello scorso agosto e che invece partita dopo partita, mese dopo mese, si è trasformato in realtà. Da oggi quindi, al netto di improvvisi intoppi dell’ultimo minuto, si parlerà della Sampdoria di Zenga.
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