“SEI IL GUINZAGLIO DI UN CANE! SEI UNA SCIMMIA!” – DOPO LE OFFESE RAZZISTE DALLA TRIBUNA DA PARTE DI UNA TIFOSA DELLA SQUADRA RIVALE, LA CESTISTA 17ENNE DELLA RIMINI BASKET E’ SOTTO CHOC - LE AZZURRE: “SIAMO ANCHE NOI SCOSSE” - IL PRESIDENTE DELLA FEDERBASKET PETRUCCI: “È UNA VERGOGNA” - LA DONNA, CHE HA INSULTATO LA RAGAZZA, PROVA A MORMORARE SCUSE PIETOSE (“NON INTENDEVO SCIMMIA IN SENSO RAZZISTA”) MA ORA RISCHIA IL DASPO – VIDEO

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Marco Bonarrigo per corriere.it - Estratti

rimini partita di basket offese razzista a una cestista

Come antidoto allo choc, Denise ha deciso di tornare in campo. Domenica sera aveva subìto una raffica di insulti a sfondo razziale dalla madre di una giocatrice della Nuova Virtus Cesena, diffusi in un video che ha indignato il web, lunedì l’ala-centro della Rimini Happy Basket (abbiamo modificato il nome per proteggerla, ha solo 17 anni) ha indossato di nuovo la canottiera rosa nella partita contro Castel San Pietro, piazzato un canestro pochi secondi dopo l’inizio del match e trascinato Rimini al successo.

Nel sito istituzionale della Federbasket il risultato del match Happy Basket-Nuova Virtus Cesena del Campionato Regionale Under 19 femminile è contrassegnato dal bollino giallo dell’omologazione provvisoria. Domenica la partita era terminata 68-51 per Cesena, a referto (l’arbitro unico era P.P. di Rimini, coetaneo delle ragazzine in campo) ci sono l’espulsione diretta «per flagrante comportamento antisportivo» di Denise e alcune righe per spiegare cos’è successo in campo: a metà del terzo quarto Cesena, che sta dominando il girone B, aveva ben 27 punti di vantaggio su Rimini.

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Ma una tifosa/mamma cesenate continuava a insultare con ferocia Denise, ragazzina di origini nigeriane in affido presso una famiglia romagnola, giocatrice coraggiosa e instancabile. Nel momento in cui le parole della donna hanno superato ogni confine della decenza («Sei il guinzaglio di un cane! Sei una scimmia!») Denise è scattata di corsa dal campo e salita sugli spalti provando a scagliarsi contro la donna. La ragazza è stata bloccata, espulsa e portata negli spogliatoi dal suo coach, la pseudo tifosa, mentre provava a mormorare scuse pietose («Non intendevo scimmia in senso razzista»), costretta a lasciare gli spalti da altri genitori indignati. Partita sospesa per qualche minuto, arbitro e giocatrici sconvolti.

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GIANNI PETRUCCI - FOTO LAPRESSE