EURO-DOTTO - PER UN EUROPEO COSI’ POVERO DI QUALITA’ BASTANO I 5 MINUTI DI CR7 CHE HA SEMPRE DI PIU’ LA MANONA SUL PALLONE D’ORO 2016 - STASERA FRANCIA-GERMANIA, ENNESIMA FINALE ANTICIPATA. DIFFICILE PRONOSTICARE QUALCOSA

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Giancarlo Dotto per Dagospia

Nella giornata di Re Roger, memorabile a Wimbledon, risponde Real Cristiano a Lione. Portogallo in finale contro la vincente di Francia-Germania. E sarà comunque sfavore dei pronostici.

Succede che Ronaldo non dà segni di vita per tutto il primo tempo, contro il Galles di Bale che tiene bene il campo, dentro una partita assolutamente non degna di una semifinale e, quando già fioccano le ingiurie sulla sottrazione ennesima del fenomeno lusitano, eccolo il famigerato che stacca su quanto lo circonda, resta sospeso in area quanto serve e secca con una frustata di testa lo spilungone gallese.

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Ci voleva uno squilibrato gesto per rompere l’equilibrato tedio fin lì. Ronaldo decisivo anche nel raddoppio di Nani. Tanto per dire che bastano e avanzano i cinque minuti di Ronaldo per un Europeo così povero di qualità e un Galles per di più svenato dalle assenze, quella di Ramsey su tutti. E comunque, alla fine, legittimamente celebrato dal suo popolo.

Detto che Ronaldo ha sempre più la manona sul Pallone d’Oro 2016, tanto più che il suo leggendario duellante di sempre, Messi, sembra declinare tra turbe psichiche e mannaie legali, condannato a 21 mesi, quanto basta per non andare in galera, ma quanto basta per desiderare di sprofondare, tutti al video stasera per un Francia-Germania, ennesima finale anticipata. Difficile pronosticare qualcosa.

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Con ritardo molto colpevole Deschamps sembra aver capito come far giocare la sua Francia e innescare meglio i suoi Griezmann e Giroud. Il più smagato Loew ha rosa e petali sufficienti per giocare al Piccolo Tattico. Lo ha fatto, fin troppo, rischiando l’osso del collo, con gli assatanati azzurri.

Stasera sarà costretto da problemi oggettivi, infortuni (Gomez, Khedira) e squalifiche (l’immenso Hummels). Si aspetta, da fronte germanico, se non altro per la legge dei numeri, quel bislacco tipo di Thomas Muller, cecchino dalle polveri bagnate, fin qui mai a segno, in Francia, ma in qualunque Europeo precedente.

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Di sicuro, la finalista tra le due dovrà fare i conti, da stasera in poi, con la insidiosissima pressione  di essere già considerata la vincente del torneo. Per tanti motivi, più facile da sopportare per la Germania.

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