COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA…
Luigi Ferrarella per milano.corriere.it - Estratti
Tre dei cinque giovani imputati di «violenza sessuale di gruppo» ai danni di una 22enne statunitense (pena da 8 a 14 anni) si vedono riconoscere — sino alla pena di 2 anni e 5 mesi — la diminuzione per il «partecipante la cui opera abbia avuto minima importanza nella preparazione o esecuzione del reato», mentre gli altri due imputati (con riduzione di un terzo per il rito abbreviato e di un altro terzo per le attenuanti generiche) sono condannati a 3 anni e 7 mesi nella distinzione tra una prima condotta di «costrizione»
(cioè senza consenso della ragazza, palpeggiata nei glutei da dietro mentre baciava un ragazzo), e una seconda condotta invece di «induzione» ad avere un rapporto a tre sul divano (cioè con consenso della ragazza, ma carpitole facendo leva sulla sua ubriachezza). È finito così in primo grado mercoledì a Milano davanti al gup Roberto Crepaldi uno dei tanti processi che su queste materie ogni giorno si celebrano nei tribunali, ma che in questo caso — contenendo la parola magica «calciatori» (anche se solo di serie minori), e il cognome «famoso» di un ex bomber – ha calamitato tv e giornali.
Ad essere infatti condannati a 3 anni e 7 mesi sono stati Mattia Lucarelli e Federico Apolloni, due 24enni ex tesserati del Livorno (squadra di serie D), il primo anche figlio di Cristiano, ritiratosi nel 2012 ma capocannoniere nel 2004-2005 in serie A con il Livorno.
Il 20 gennaio 2023 erano stati arrestati su denuncia di una ragazza americana conosciuta in discoteca la notte tra il 26 e il 27 marzo 2022 e poi accompagnata a casa di Lucarelli.
(...)
«Lo scoglio più grande — commenta Lucarelli jr. sui social — sapevamo sarebbe stato il clamore mediatico, combattere non con i fatti ma con un momento storico e la pressione dei media che vogliono la nostra testa, fermandosi a titoli sensazionali per attirare l’attenzione. Che sia una batosta è chiaro. Che le cose spesso non vadano come dovrebbero, lo sappiamo tutti. È la vita». Al padre Cristiano slitta invece un po’ la frizione, e sui social mette come commento solo i puntini di sospensione sotto una foto: Enzo Tortora.
cristiano e mattia lucarelli mattia e cristiano lucarellimattia lucarelli 1CRISTIANO LUCARELLI DIFENDE IL FIGLIO MATTIA
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