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QUEL CHE DELLA NAZIONALE FA DAVVERO GIRARE I COJONI NON E’ SOLO L’ENNESIMA, PESANTE, SCONFITTA SUBÌTA DALLA NORVEGIA (CI HANNO BATTUTO 4-1 A MILANO, RIFILANDOCI 7 GOL IN DUE PARTITE). FA INDIGNARE L’ACCETTAZIONE RASSEGNATA DI QUESTO SCEMPIO, COME SE FOSSE NORMALE: I GIORNALI NE DANNO NOTIZIA EN PASSANT (LE APERTURE SPORTIVE SONO PER SINNER), NESSUNO INVOCA UN REPULISTI, UN CAMBIO DI PASSO, UNO SCATTO D’ORGOGLIO – ABBIAMO RAGGIUNTO IL PUNTO PIU’ BASSO E INDECENTE DEL CALCIO ITALIANO E SI CONTINUA A SCAVARE, COME SE IL PALLONE NON FOSSE UN ASSET INDUSTRIALE DA PROTEGGERE – PAOLO CONDO’: “LA BOTTA È STATA FORTE, PERCHÉ QUESTO ERA IL PRIMO MATCH DI GATTUSO CONTRO UNA SQUADRA VERA,. SIAMO TORNATI ESATTAMENTE DOVE CI AVEVA LASCIATO SPALLETTI”
GATTUSO, "CHIEDO SCUSA AI TIFOSI PER I 4 GOL SUBITI"
rino gattuso italia norvegia foto lapresse
(ANSA) - ROMA, 16 NOV - "Dobbiamo chiedere scusa ai nostri tifosi perché 4-1 è un risultato pensante. Ci lecchiamo le ferite. Complimenti a loro e scusa ai nostri tifosi per i quattro gol". Sono le prime parole del ct Gennaro Gattuso dopo la sconfitta dell'Italia per 4-1 a Milano contro la Norvegia. Il ct dell'Italia cerca però di trovare aspetti positivi in vista dei playoff: "Dobbiamo ripartire dal primo tempo. Abbiamo giocato bene, eravano compatti, abbiamo fatto le cose giuste. La partita è cambiata quando dopo i primi 30 secondi hanno fatto il primo tiro e abbiamo iniziato ad impaurirci", aggiunge.
"Che fare? Ripartire dal primo tempo perché la squadra si è fatta valere. Poi nel secondo tempo abbiamo fatto fatica", risponde Gattuso ai microfoni della Rai. "Nel secondo tempo siamo mancati sulle distanze, abbiamo cominciato a perdere qualche palla in uscita e dare campo a loro - spiega il ct - Nel primo tempo non hanno mai avuto campo, nel secondo tempo è cambiato".
erling haaland italia norvegia
SIAMO STATI BRAVI SOLO CON GLI AVVERSARI IN GITA PREMIO
Estratto dell’articolo di Paolo Condò per il “Corriere della Sera”
Erling Braut Haaland ha messo la parola fine a ogni rimpianto, giustificazione, retropensiero del clan azzurro. La Norvegia è molto più forte e completa dell’Italia, si qualifica al Mondiale con le fanfare, a punteggio pieno e senza bisogno di ricorrere alla differenza reti, lasciandoci in mano non la scottatura di un cerino, ma di un incendio che sarebbe stato bene evitare (terzo e quarto gol sono due regali) perché il suo ricordo ci appesantirà fino ai playoff di marzo.
La Norvegia è calata a San Siro con i muscoli ancora intorpiditi dal riflusso di sollievo dopo la tensione dei primi 50 minuti con l’Estonia giovedì scorso: nel primo tempo sembrava voler soltanto accompagnare l’orologio fino al 90’, l’ora della grande festa con i suoi tifosi.
Siccome però l’Italia in quei 45 minuti l’ha presa a pallate, la Norvegia nella ripresa ha alzato il pressing, e senza dannarsi l’anima — almeno in apparenza — ha completato il filotto delle otto vittorie su otto mettendo in vetrina non soltanto il miglior centravanti del mondo, ma tutta una batteria di protagonisti che valgono oggi un quarto di finale al Mondiale.
gianluigi donnarumma italia norvegia
Finché giocava svagata, però, la Norvegia era stata messa sotto dall’Italia, che al gol sinceramente bello di Pio Esposito avrebbe potuto e dovuto aggiungerne almeno un altro (la verticale di gioco fra Dimarco e il centravanti ci è andata vicina). È chiaro che la pesantezza del rovescio finale praticamente azzera le positive annotazioni del primo tempo, siamo stati bravi finché gli avversari erano in gita premio, quando si sono tolti la tuta non c’è stata partita.
Ma siccome la botta è stata forte, perché questo era il primo match di Gattuso contro una squadra vera, e la realtà è che siamo tornati esattamente dove ci aveva lasciato Spalletti, adesso occorre evitare di gettare il bambino con l’acqua sporca. Ieri mancavano tre uomini chiave, Calafiori, Tonali e Kean: non può essere un alibi, ma certo è un invito a ridisegnare l’Italia per gli spareggi partendo da questi uomini, e se Tonali e Kean sono centralità scontate Calafiori non è ancora considerato fondamentale in azzurro.
julian ryerson italia norvegia foto lapresse
Vorremmo vederlo terzino sinistro come in Premier, con Dimarco davanti a lui a creare una catena mancina di alto livello. Detto che Esposito si è confermato anche in una serata così infelice, va affrontato il problema della difesa, dove Di Lorenzo, Mancini e Bastoni illudono per la qualità in fase d’impostazione, ma quando si tratta di tenere un attaccante valido in area mostrano i loro limiti. […]
italia norvegia 1
erling haaland italia norvegia 2
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italia norvegia foto lapresse
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rino gattuso italia norvegia foto lapresse
rino gattuso italia norvegia
italia norvegia foto lapresse
italia norvegia. foto lapresse
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