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“PAPU, PRIMA NON ERI UN CAZZO, SEI DIVENTATO UN GRANDE CALCIATORE GRAZIE A GASPERINI” – L’APPELLO DELL'ATALANTINO FELTRI A GOMEZ, IN ROTTA CON GASP: “HAI UNA CERTA ETÀ E NON HAI DAVANTI UN LUNGO PERCORSO COME CAMPIONE, TI CONVIENE PATTEGGIARE CON L'ALLENATORE E RIMANERE ALL’ATALANTA FINO AL TERMINE DELLA TUA SPLENDIDA CARRIERA. L'IDEA DI NON AMMIRARTI PIÙ IN CAMPO MI IMMALINCONISCE E MI FA PURE ARRABBIARE…” – IL MILAN SULLE TRACCE DEL PAPU
Vittorio Feltri per “Libero quotidiano”
Caro Papu Gomez, noi di Libero ti abbiamo già scritto una lettera, firmata da Fabrizio Biasin, che è un provetto cronista. Ma se mi permetti anche io avrei qualcosa da dirti. Tu sei un grande giocatore, questo è indiscutibile. Lo sei diventato all'Atalanta sotto la guida esperta di Gasperini, prima non eri un cazzo, almeno questo ammettilo. Ora hai una certa età e non hai davanti un lungo percorso come campione, ti conviene patteggiare con l'allenatore e rimanere nerazzurro fino al termine della tua splendida carriera.
Oddio, se andrai al Milan, come si mormora, sarai ancora in grado di affermare la tua, non perderai la stima di coloro, tutti, che ti apprezzano, tuttavia il loro affetto si scioglierà nell'indifferenza. Tu non sei un giocatore qualsiasi, bensì una bandiera, l'idea di perderti per una bega con il trainer manda gli atalantini, compreso me, nella più tetra depressione. Noi tifosi ti vogliamo bene e ti preghiamo di restare a Bergamo, che vede in te qualcosa di più di un calciatore: lo sai, sei un mito. L'idea di non ammirarti più in campo mi immalinconisce e mi fa pure arrabbiare. Certamente il Milan è un paradiso per un pedatore, mentre l'Atalanta è soltanto una casa calda e accogliente. Non abbandonarla.
Devi sapere che un trainer è il responsabile tecnico di una squadra, spetta a lui decidere come e dove stare in campo. Quindi il Gasp ha fatto il suo dovere nel darti degli ordini, tu dovresti compiere il tuo: obbedire e ubbidir tacendo, come si usava esortare una volta. Ti prego, caro Papu, non ci lasciare. Se starai con noi nerazzurri non ti pentirai, tu mi capisci perché sei più bergamasco di me. Mercoledì sera ti ho visto giocare nella ripresa con i tuoi vecchi compagni contro la Juventus. Come sei entrato in formazione il gioco dei nerazzurri si è illuminato e di lì a poco la Dea, anche per merito tuo, ha pareggiato contro la Juventus di Ronaldo.
Questo significherà qualcosa, credo. E dovrebbe bastare a far sì che fra te e Gasperini scoppi la pace. Archiviate, tu e lui, ogni acredine e ricominciate a lavorare insieme senza inutili asprezze polemiche. Il calcio non è soltanto atletismo, ha una componente cardiaca, cioè di cuore, che deve aiutare chi pratica tale sport ad avere un po' di riguardo per noi tifosi. Forza, Papu, dribbla i tuoi risentimenti e resta a Bergamo. Una stretta di mano col tuo attuale nemico e tornerà il sereno. Noi fiduciosi siamo in attesa della armonia che ha fatto grande la nostra squadra.
lazio atalanta papu gomez
papu gomez
gasperini
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papu gomez e la moglie
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