
DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE…
1. L’ILLUSIONE DEI GP SICURI TRA TIFONI E LEGGEREZZE
Emanuela Audisio per “la Repubblica”
Nell’era in cui tutto si vede un ragazzo di 25 anni, cresciuto nel vivaio in Ferrari e tifoso del Milan, è scomparso dietro una curva di Formula Uno. Jules Bianchi, francese di Nizza, faccia alla Jean Paul Belmondo, pilota della Marussia, al 42esimo giro del Gp di Suzuka, è diventato invisibile. Purtroppo schiacciato sotto un mezzo di recupero. Ora è intubato, in rianimazione, dopo un’operazione al cervello (trauma cranico).
Nessuno ha visto il suo schianto contro una gru di soccorso che stava rimuovendo un’altra auto uscita di pista, la Sauber di Sutil, nella stessa curva 7. Solo le telecamere a circuito interno, che non hanno diffuso le immagini, conoscono la dinamica dell’incidente. Ma quando si è visto il tedesco Sutil, disperato, fare segno con le mani che lì dietro, dovevano andare lì i soccorsi, si è capita la gravità della situazione.
Vent’anni dopo la morte di Ayrton Senna, avvenuta sotto gli occhi del mondo, la F1 sembrava più sicura e attrezzata. Macchine più robuste, vie di fuga e barriere aumentate. La povera collaudatrice Maria De Villota (sempre su Marussia) due anni fa era finita sotto un camion d’appoggio, ma durante un test, e anche per colpa di un guasto meccanico. Ora invece è di nuovo polemica su come il campionato mondiale gestisce le corse. Felipe Massa della Williams: «Il Gp è iniziato troppo presto ed è finito troppo tardi. Si è perso troppo tempo. Erano già cinque giri che gridavo alla radio che la gara andava fermata e che non si vedeva niente».
Per Niki Lauda è stata solo una circostanza sfortunata: «Due incidenti di seguito nello stesso punto». Però il tifone Phanfone in Giappone era ampiamente previsto, la pioggia incessante anche, tanto che si parlava di anticipare la gara, anche nell’orario. In più il direttore di corsa, l’inglese Charlie Whiting, amico di Ecclestone, ha fatto intervenire la safety car troppo tardi (stessa cosa dicasi per la bandiera rossa), sottovalutando la scarsa visibilità.
Certo c’è una programmazione televisiva da rispettare, vuoi mica interrompere una gara perché una macchina è andata a sbattere sul guard-rail e arriva un trattore a rimuoverla? In più le polemiche sul non trasporto in elicottero, ma i medici avevano sconsigliato il volo a causa del trauma subito da Bianchi. Più che una fatalità sembra una sottovalutazione della pericolosità della gara: tanta pioggia, pista bagnata, buio. Al Gp di Singapore, appena due settimane fa, la safety car era stata fatta entrare per via di detriti sparsi sulla pista.
Perché stavolta tanto ritardo, forse perché la corsa era già stata interrotta? O solo per disattenzione, per una di quelle sciatterie da lost in translation?
La F1 cerca di essere ecologica e moderna, non vuole più inquinare, ma oggi il bollettino medico ci dirà se un promettente pilota, bravo anche a correre le mezze maratone, può ancora vivere e inseguire la sua passione. E se le parole sfortuna e destino devono avere diritto di guida sul circuito. Il pilota è un mestiere pericoloso, renderlo ancora più azzardato è solo da circo.
2. LA CENSURA DI ECCLESTONE NIENTE REPLAY DEL CRASH
Marco Mensurati per “la Repubblica”
Maria De Villota vittola kknB U jLF x LaStampa it
Dopo le immagini termiche e le soggettive dai caschi dei piloti, l’ultimo effetto speciale della Formula Uno, lo sport più televisivo della storia, è la censura. Abbonati e appassionati di tutto il mondo non hanno infatti avuto alcun modo di vedere quello che è successo ieri sul circuito di Suzuka al giro 42, quando la Marussia di Bianchi ha urtato contro la gru che stava soccorrendo la Sauber di Sutil.
A un certo punto della gara, senza alcun apparente motivo, la regia della Fom (la Formula One Management di Bernie Ecclestone che cura la confezione dei gp e poi li vende alle varie tv) ha staccato sui volti sgomenti del box Marussia per poi andare sull’auto medica che accorreva sul luogo dell’incidente. Fine. Né un replay è arrivato ad illuminare la notte giapponese, nelle ore successive. Dall’incidente di Senna in poi, la Fom ha deciso di non trasmettere le immagini più forti degli incidenti con gravi conseguenze.
Motivi di privacy ma anche motivi legali, spiegano. E infatti la Fia ha deciso di “secretare” la camera car del pilota. E però dell’incidente non sono state trasmesse nemmeno le immagini “non forti”. Questo però a quanto pare è dovuto più che a motivi di riservatezza, a un errore della regìa. Che non ha capito quanto stava succedendo in pista. Esattamente come gli spettatori.
DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE…
DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL…
FLASH! – DLIN-DLON… ANCHE LA LIAISON DI CHIARA FERRAGNI CON GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA È GIUNTA AL…
DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI…
DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE…
DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE:…