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DI FRANCISCA, FIORETTO D’ARGENTO – FINALE MOZZAFIATO: LA POLIZIOTTA DI JESI SI FERMA A UN PASSO DALL'ORO E PRIMA DI SALIRE SUL PODIO MOSTRA LA BANDIERA DELL'UE - MARCO INNOCENTI CECCHINO D’ARGENTO NEL TIRO A VOLO – L’ELIMINAZIONE (CON POLEMICHE) DI CLEMENTE RUSSO E ALDO MONTANO - MAZZATA PER SCHWAZER: 8 ANNI DI SQUALIFICA

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Francesco Persili per Dagospia

 

Nella notte di Rio brillano le stelle d’argento di Marco Innocenti nel tiro a volo e di Elisa Di Francisca nel fioretto. Dopo l’oro di Londra la poliziotta di Jesi si arrende per una stoccata alla russa Deriglazova ma si conferma tra le migliori della specialità. La 33enne fiorettista azzurra ha liquidato la portacolori di Hong Kong Lin Po Heung per 15-8, la polacca Lyczbinska per 15-6, la cinese Liu 15-10, la tunisina Boubakri 12-9 prima di cedere in finale 12-11 alla campionessa mondiale Deriglazova, punta di diamante della “Russia made in Italy” guidata dall’ex ct azzurro Stefano Cerioni. La Di Francisca parte forte: costruisce i colpi con equilibrio e pazienza, vola sul 3-0, prima di subire il ritorno della russa che con un parziale di 7 stoccate a zero piazza il break decisivo. Consigliata da Giovanna Trillini, campionessa olimpica a Barcellona '92, a bordo pedana, l'azzurra si è portata a una stoccata dalla russa a tre secondi dalla fine. Ma la rimonta non si è completata: per la prima volta dopo 20 anni il fioretto femminile non parla italiano.

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Nel 2012 il derby azzurro in finale terminò con la vittoria della Di Francisca su Arianna Errigo all’ultimo assalto. Stavolta non c’è stata rivincita: il cammino della 28enne brianzola si è interrotto negli ottavi per mano della canadese Harvey. “Non sono riuscita a gestire la tensione, mi sentivo distrutta”, le prime parole della numero 1 del ranking mondiale che non ha risparmiato una stoccata al veleno nei confronti dell’ex maestro Tomassini. “E’ da gennaio che mi alleno da sola. Non ho sentito il suo rispetto nei miei confronti”.

 

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Quella della Di Francisca, che prima di salire sul podio ha sventolato la bandiera europea e lanciato un messaggio contro il terrorismo, è l’undicesima medaglia per gli azzurri. Prima di lei a far esultare gli italiani ci aveva pensato Marco Innocenti, altro splendido argento, dopo quello di Pellielo, nel tiro a volo. Il 38enne tiratore di Prato, alla terza partecipazione olimpica, è stato sconfitto in finale del double trap dal kuwaitiano Aldeehani. “Non me l’aspettavo perché ultimamente non ero stato troppo bene”, ha detto Innocenti, titolare di una delle armerie più famose d’Italia, che chiude in bellezza la sua carriera. Vincere e poi dire addio. Chi non vuole finire così è invece Federica Pellegrini che dopo l’eliminazione della 4x200 stile libero allontana l’addio: “Nonostante tutto amo stare in acqua, non so se chiuderò la mia carriera qui”.

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La giornata che registra la vittoria del Settebello di pallanuoto, la terza sconfitta dell’Italvolley femminile, le proteste dello sciabolatore Montano per due stoccate “girate” nella sfida persa contro il russo Kovalev, l’eliminazione (con polemiche) di Clemente Russo, si chiude con la decisione del Tas sul caso Schwazer. Il Tribunale dello Sport accoglie la richiesta della Iaaf e squalifica per 8 anni il marciatore trovato positivo a un controllo antidoping a sorpresa. La sentenza è appellabile solo presso un tribunale svizzero ma intanto l’atleta altoatesino deve dire addio all’Olimpiade. Nella notte delle stelle cadenti si eclissa per sempre la stella di Alex Schwazer.

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