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IL GIOCOLIERE NEYMAR - COL RENNES IL BRASILIANO INCANTA: STOP DI SCHIENA E SOMBRERO. MA POI LO STENDONO – LUI SI INCAZZA: "GLI AVVERSARI DANNO CALCI, IO GIOCO A CALCIO. MA ANCHE IO SO PROVOCARE" – LA MANO TESA A UN GIOCATORE DEL RENNES A TERRA RITIRATA ALL'ULTIMO CON SORRISO BEFFARDO - E POI O' NEY SE LA PRENDE PURE COL PSG... - VIDEO

Alessandro Grandesso per gazzetta.it

 

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Si accende un'altra spia rossa al Psg. E sempre per Neymar. Il brasiliano ieri ha dato spettacolo a Rennes, in semifinale di coppa di Lega (2-3), ma con giocate interpretate come pura provocazione dagli avversari che infatti non l'hanno risparmiato. Alla fine, il fuoriclasse non ha segnato, ma dopo si è sfogato prendendosela un po' con tutti. E confermando così i malumori latenti svelati qualche giorno fa anche dall'Equipe.

 

STOP — Il primo affondo, Neymar lo riserva agli avversari: “Mi danno calci, mentre io gioco a calcio. Mi provocano, ma anch'io so come provocare, a modo mio, con il pallone. Mi difendo con il pallone. So che ora diranno che provoco molto, ma non serve a niente darmi dei calci per provocarmi, perché così reagirò provocando ancor di più e facendo in modo che la mia squadra vinca”. A fine partita, ieri, Neymar si è esibito anche in uno stop di petto con pallonetto a seguire su un bretone che poi lo ha atterrato, redarguendolo.

 

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ELEGANZA — Ma per Neymar, fare il giocoliere è anche un modo per divertirsi e sfuggire alla noia: “In questo periodo dico spesso che il calcio è un po' noioso, perché non si può far nulla. Tutto è polemica, anche quando magari faccio uno scherzo a un avversario come di solito faccio con i miei amici. Si è parlato tanto durante la partita così alla fine mi sono un po' divertito”.

 

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L'episodio in questione è una mano tesa a un giocatore del Rennes a terra, ma ritirata all'ultimo con sorriso beffardo. Gesto poco apprezzato anche dal club di casa che l'ha twittato, sottolineandone la mancanza di “eleganza”. Ma generando comunque un buon traffico social. E alla fine, Neymar se la prende pure con il Psg, per la cessione dell'amico Lucas che oggi firmerà per il Tottenham: “Sono triste perché è un amico e un grande giocatore. Avrebbe dovuto giocare molto di più con noi, ma non sono io il proprietario del club”. A qualcuno in panchina saranno fischiate le orecchie.

 

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