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Estratto dell'articolo di Stefano Boldrini per il Messaggero
Adriano Panatta non è stato, e non è, uno dei tanti personaggi del tennis che amano semplicemente la grandezza di Roger Federer: tra l'ex campione romano - impegnato in questi giorni a Bologna nel ruolo di commentatore Rai della Coppa Davis - e il fuoriclasse svizzero c'è qualcosa di più: l'affinità elettiva di chi ha vissuto il tennis con eleganza e classe infinita. La bellezza del gesto tecnico ha consegnato alla leggenda Federer, ma è stato anche l'elemento portante della carriera di Panatta, altro campione che si è fatto amare non solo per i successi, ma pure per l'estetica dei suoi colpi.
Roger e Adriano appartengono alla stessa tribù, categoria di eletti, posti numerati e riservati: l'animo dell'artista impresso nel Dna. Le doti naturali che ispirano i capolavori non si studiano, non si apprendono, non si comprano nei supermercati dello sport: se non le possiedi, tutto inutile. Il tennis, semmai, ha una caratteristica in più rispetto alle altre discipline: esprime l'eleganza e la bellezza ai massimi livelli.
Il 15 settembre 2022 si consegna alla storia del tennis: si ritira Roger Federer.
«L'ho appena scritto su Twitter: Oggi non si è ritirato Roger Federer. Si è ritirato il tennis. Roger ha rappresentato il tennis come lo intendo io e, credo, come lo intendano milioni di persone. Unico, inimitabile».
Come sempre accade di fronte all'addio di un campione, si fanno i confronti e si scomoda la storia.
«Federer è stato il più bravo di tutti a giocare a tennis, non solo nella sua epoca, ma anche guardando al passato. Ci sono stati e ci sono campionissimi come Borg, Sampras, Agassi, Djokovic, Nadal, ma lui è stato qualcosa di più: ha simboleggiato la perfezione tecnica di questo sport. Ci sono personaggi che hanno vinto più di Federer, ma lui è riuscito a cogliere i successi con la bellezza del suo tennis. E' questa la vera differenza. La sua unicità».
Federer è stato il rinascimento del gesto tecnico in uno sport che aveva preso una piega muscolare.
«La sua straordinarietà è stata questa: è stato competitivo in uno sport dove, come è avvenuto anche in altre discipline, la forza atletica è diventata predominante. E' un processo naturale. La velocità e la potenza esprimono uno sviluppo inevitabile, ma Federer è stato la bellezza del tennis senza tempo. Nessuno come lui in passato e penso anche nel futuro».
Non ci sarà un altro Federer?
«Credo proprio di no. Roger è stato davvero qualcosa di speciale». Sui social e sui siti il tributo non è solo al campione, ma anche a quello che ha rappresentato. «Federer ha usato la racchetta con lo stile di un artista. Per questa ragione la gente che ama il tennis ha amato Roger e oggi sente di aver perso qualcosa di irripetibile».
ROGER FEDERERroger federer con rolex
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