1. OTTO GOL E PAZZOIDE SHOW DI 180 MINUTI TRA TORINO E ROMA. UN BEL PO’ DI TIFOSI TORINISTI E ROMANISTI SOGNERANNO STANOTTE DI STRANGOLARE PIRLO CON UN FIL DI FERRO 2. PRIMA LI AVEVA ASSASSINATI LUI CON L’ESECUZIONE PERFETTA, A 13 SECONDI DALLA FINE. JUVE IN DIECI, PAREGGIO SPUTATO E NULLA CHE POTESSE FAR PENSARE IL CONTRARIO 3. LA ROMA HA SOPPORTATO DIVERSI CHOC NEGLI ULTIMI TEMPI. LO STUPRO CALCISTICO CON IL BAYERN, IL PROBLEMA DI CASTAN, LA BEFFA DI MOSCA. DUE VOLTE PUNITA E SEMBRAVA NERA, MA LE DUE BOTTE DI PJANIC RIPORTANO FORSE LA ROMA A CIO' CHE ERA PRIMA DELLO STUPRO 4. LA FIORENTINA RIMETTE ZEMAN AL CENTRO DEL SUO TRIBOLATO DESTINO DI AVVENENTE MA IRREVERSIBILE SUICIDA. IL SASSUOLO LA DICE LUNGA SUL TALENTO DI DI FRANCESCO E DI COME SI POSSA COSTRUIRE CALCIO NOTEVOLE CON UNA SQUADRA QUASI TUTTA ITALICA 4. I GOL DI PERES E DI HOLEBAS DICONO CHE IL CALCIO È BELLO QUANDO TI TOGLIE IL RESPIRO

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Giancarlo Dotto per Dagospia

 

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Sotto la pioggia ne accadono di cose. Otto gol e pazzoide show di centottanta minuti tra Torino e Roma. Un bel po’ di tifosi torinisti e romanisti sogneranno questa notte di strangolare Pirlo con un fil di ferro. In precedenza li aveva assassinati lui con l’esecuzione perfetta, a tredici secondi dalla fine. Una bellezza. Juventus in dieci, derby scritto, pareggio sputato e nulla che potesse far pensare il contrario. Sotto l’acqua il povero Ventura è un orso fradicio che grida “No, non può essere vero!”, e nemmeno la mamma che lo consola.

 

TOTTI TOTTI

La banda di Rudi Garcia scende in campo con un macigno addosso. Loro, il gol all’ultimo secondo, l’avevano subito a Mosca. E ora Pirlo, storia inversa. Ma non è tanto Pirlo. E’ la scoraggiante, martellante ottusità di un destino che sembra sempre assegnare alla Juventus un’occasione per sfangarla comunque, un arbitro, un rigore, l’impresa di Pirlo, vincere anche quando non dovrebbe.

 

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La Roma ha sopportato diversi choc negli ultimi tempi. Lo stupro calcistico con il Bayern, il problema di Castan, la beffa di Mosca. Ha perso sicurezza e quando va in vantaggio tende ad arretrare, attirandosi addosso iella e avversari bavosi. Ieri è accaduto tre volte.

 

Due volte punita e sembrava nera, ma le due botte di Pjanic, il principino finalmente sporco e cattivo nel fango, riportano forse la Roma a quello che era prima dello stupro, una squadra felice e dallo spirito omerico. Rudi Garcia, se lo conosciamo, era un uomo felice alla fine. Tra Sassuolo sabato e Manchester City martedì sera sapremo.

 

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Per il resto, aspettando il Napoli e la Sampdoria, la Fiorentina rimette Zeman al centro del suo tribolato destino di avvenente ma irreversibile suicida. Il Sassuolo la dice lunga sul talento di Di Francesco e di come si possa costruire calcio notevole con una squadra quasi tutta italica. I gol di Peres e di Holebas dicono che il calcio è bello quando ti toglie il respiro.

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