big higuain angelillo nordahl

SUPERBOMBER MA NON TROPPO - HIGUAIN A CACCIA DEL RECORD ASSOLUTO, MA RISPETTO AI TEMPI DI NORDAHL E ANGELILLO IL CALCIO DI OGGI E’ UN’ALTRA COSA. E NESSUNO DEI TRE HA VINTO LO SCUDETTO NELLA STAGIONE MIGLIORE

Mario Sconcerti per il “Corriere della Sera

 

LE LACRIME DI HIGUAINLE LACRIME DI HIGUAIN

Detto che Higuain è un caso eccezionale, la storia del gol racconta molte altre diversità. Prendiamo i suoi avversari diretti in questa classifica, Nordahl e Angelillo. Vengono da due epoche vicine ma opposte. Nordahl è ancora nella scia del Dopoguerra, Angelillo è al confine dei mitici anni Sessanta, modernità.

 

HIGUAIN E IRRATI HIGUAIN E IRRATI

Nordahl fa parte di una moda improvvisa, quella degli uomini del nord Europa, tutti di colpo ne cercano qualcuno. Giocatori di nazionalità mai usate diventano familiari, arrivano gli Hansen, Skoglund, Liedholm, Gren, Nordahl, Jepsson, Gustavsson e molti altri, tutti danesi e svedesi. C’è un perché molto crudele, oltre che il bisogno di novità. Danesi e svedesi sono fra le poche gioventù risparmiate.

 

gonzalo higuain  9gonzalo higuain 9

La Svezia non entrò mai ufficialmente in guerra. La Danimarca fu invasa, ma rinunciò a combattere. Negli altri paesi perirono intere generazioni di giovani, quando si potè si ricominciò dai superstiti. Svedesi e danesi sono diversi fisicamente, hanno dieci centimetri e dieci chili in più di noi.

 

Questo cambiò il nostro calcio in qualcosa di molto più fisico. Si potè cominciare a giocare di testa, le diversità tecniche erano l’altezza e la forza in un’epoca in cui il pallone è di cuoio, inzuppato di pioggia pesa più di un chilo.

 

NORDAHLNORDAHL

Nordahl arriva a Milano in treno con la moglie che è pieno gennaio, indossano solo camicie di seta, sono convinti di essere in Africa, il paese del sole. Il giorno dopo, e per una settimana, avranno 40 di febbre. Pochi sanno che Nordahl fu un regalo dell’avvocato Agnelli. Il Milan aveva preso il danese Ploger che stava addirittura già arrivando a Milano.

 

ANGELILLOANGELILLO

A Domodossola salì sul treno un dirigente della Juve che lo convinse a tradire. Soddisfatto ma con la gentilezza dei forti, l’Avvocato cercò di rimediare, disse che i suoi osservatori in Svezia gli avevano segnalato un altro centravanti e lo lasciava al Milan. Era Nordahl. Ploger segnò un gol in un anno, Nordahl centinaia.

 

Torniamo a Higuain e al peso dei suoi gol, dei gol di tutti. Credo che il modo migliore di misurarli stia nel rapportarli con tutti i gol del campionato. Esempio: i gol attuali di Higuain rappresentano il 3,50% dei gol del campionato. Ogni 100 gol segnati, 3,5 sono di Higuain. È una buona media? Sì, molto buona, ma non eccezionale.

chinaglia chinaglia

 

Equivale a quelle di Platini e Van Basten, ma è lontana da quelle dei grandi attaccanti italiani degli anni Settanta. Riva nel 1970 segnò il 4,52% dei gol di tutto il campionato. Boninsegna un anno dopo il 4,75%. Chinaglia nel 1974, scudetto Lazio, è risultato il giocatore più decisivo nella storia del calcio, 4,82%, campionato vinto, mentre né Nordahl, né Angelillo, né Higuain, nella stagione dei loro record hanno vinto lo scudetto.

 

gigi riva 002gigi riva 002

Paolo Rossi nel Vicenza ha fatto il 4,68% di tutti i gol del campionato, Giordano il 4,17%. Perché Higuain ha un quoziente più basso pur avendo segnato di più? Per due motivi: il primo è che sono aumentate le partite, da 30 a 38. Il secondo è che è aumentata la media gol. Si segna tutti un po’ di più, quindi balza meno agli occhi l’eccezione.

 

Vediamo adesso cosa cambia cambiando parametro, giudicando il semplice rapporto presenze-gol. Con Higuain siamo ai massimi livelli, ma fra i tre oltre i 30 gol resta in testa Angelillo, con una media di 1,00, cioè un gol a partita. Higuain è altissimo, 0,97 (33 reti in 34 partite), Nordahl a 0,94.

5 bobo vieri 0045 bobo vieri 004

 

Differenze inesistenti su nove mesi di campionato. Ma la sorpresa è alla fine. Chi ha la media più alta in Italia è Bobo Vieri, stagione 2002-2003, scudetto alla Juve di Lippi. Vieri nell’Inter giocò 23 partite segnando 24 gol. Media 1,04 a gara, vale 40 gol adesso. Era un buon centravanti anche lui...