DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
Andrea Ossino per repubblica.it - Estratti
Parla di un “complotto ordito in complicità tra esponenti del mondo del calcio e degli apparati dello Stato e diretto a produrre false prove contro la mia persona” e annuncia battaglia: “i responsabili renderanno conto nelle sedi opportune”. Il presidente della Figc Gabriele Gravina non fa alcun nome nel comunicato diramato all’indomani della notizia di un dossieraggio ai suoi danni. Tuttavia mette i fatti in fila e traccia un percorso che porta inevitabilmente dalle parti della Lazio del senatore forzista Claudio Lotito.
Gravina articola un discorso in 3 punti. Manca la premessa che merita di essere raccontata: per appropriazione indebita e autoriciclaggio nato dopo una segnalazione arrivata alla procura di Roma dalla Procura Nazionale Antimafia.
In quegli atti Gravina viene indicato come il fautore di un accordo sospetto sui diritti della Lega Pro e viene detto che avrebbe incassato il denaro di un’opaca compravendita di libri utilizzandolo per acquistare un immobile a Milano. Lui respinge le accuse al mittente, i pm chiedono un sequestro, il gip lo rigetta e adesso si attende che venga fissata un’udienza al riesame.
Ma l’indagine, al di là del merito, ha una genesi particolare. A raccontarla è l’indagine sui dossieraggi, il finanziere spione Pasquale Striano e il suo magistrato di riferimento Antonio Laudati.
Gravina adesso sente il dovere di sottolineare perché “gli accertamenti compiuti dalla procura di Perugia, e contenuti nell’ordinanza a firma del procuratore capo Raffaele Cantone, certificano l’innesco inquinato dell’indagine a mio carico, e cioè ‘la falsità della proposta investigativa e l’illiceità dell’attività di approfondimento posta in essere’ Smascherano così il complotto che ha portato alla mia iscrizione nel registro degli indagati, ‘con ciò – si legge nell’ordinanza riportata dalla stampa - determinando un danno per lo stesso’, scrive Gravina.
Quindi i tre punti:
GIUSEPPE GRAVINA - CLAUDIO LOTITO
“1) L’atto d’impulso dell’indagine su ‘presunte compravendite fittizie poste in essere da Gravina’ nasce dagli incontri tra il sostituto procuratore Antonio Laudati e il comandante del gruppo SOS, Pasquale Striano, con Emanuele Floridi e Angelo Fabiani, così come si legge nell’ordinanza ‘persone vicine a Lotito Claudio, il quale aveva avuto ragioni di contrasto con il presidente della Figc, Gabriele Gravina’. In particolare il Procuratore di Perugia accerta che ‘la fonte dei documenti è Floridi, il cui contatto con Striano nasce attraverso Fabiani, previ contatti di quest'ultimo con Laudati’”.
Dunque il sospetto esternato da Gravina è chiaro. Altro punto:
“2) L’attribuzione dell’indagine a ‘elementi informativi provenienti dalla Procura di Salerno e da quest’ultima acquisiti’ è falsa, ma è diretta a giustificare un’indagine che – come precisa la Procura di Perugia – ‘nulla ha a che vedere con le prerogative della Procura nazionale Antimafia’, e a coprire la vera fonte”.
In altre parole l’inchiesta non è nata a Salerno come si voleva far credere. Ancora:
“3) Nella conseguente indagine della procura di Roma, anche secondo quanto riferito dagli organi di stampa, il giudice per le indagini preliminari ha rigettato la richiesta di sequestro nei miei confronti, ritenendo insussistente l’ipotesi di reato. Ciò dimostra la mia estraneità a qualunque condotta illecita, che comunque mi riservo di dimostrare pienamente in ogni sede, avendo piena fiducia nell’operato della magistratura”.
Occorre fare chiarezza: il gip ha rigettato il sequestro. L’estraneità o meno ai fatti contestati è altra cosa. L’indagine romana su Gravina farà il suo corso. E come dice il presidente, anche quella di Perugia. La verità sul complotto emergerà e “a tempo debito – dice Gravina (...)
A rispondere a Gabriele Gravina intanto è Emanuele Floridi: "Facendo riferimento alle parole del presidente della Figc, nel quale leggo di attacchi alla mia persona privi di fondamento e secondo cui avrei addirittura organizzato complotti, preciso che non sono indagato e, in questa vicenda, sono stato sempre ascoltato dalle autorità come persona informata sui fatti. Mi limiterò, se necessario, a rispondere, in modo documentato, esclusivamente nelle sedi competenti".
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