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Non è il calcio. Il nuoto, anche ai massimi livelli, non paga. E non è un modo di dire. Nell’anno post-olimpico l’International Swimming League, conosciuta semplicemente come ISL, non si farà. Il format itinerante (l’anno scorso ha fatto tappa anche a Napoli, partecipava anche Federica Pellegrini) lanciato nel 2018 dal miliardario ucraino Konstantin Grigorishin come competizione a squadre globale che coinvolge i migliori nuotatori del mondo non si farà.
Sarebbe stata la quarta stagione di una gara che mette l’una contro l’altra dieci team, ma a fine marzo, la società ha annunciato di dover rinviare al 2023 a causa della guerra in Ucraina. Il problema è che non solo i nuotatori resteranno senza una importante fonte di guadagno, ma l’ISL non ha ancora pagato le spettanze dell’anno scorso. Lo racconta la Süddeutsche Zeitung
Anche per gente come Sarah Sjöström, Adam Peaty, Caeleb Dressel o Lilly King senza ISL non è che il nuoto sia uno sport proprio ricco. Grigorishin pagava oltre 300 atleti con uno stipendio base mensile più bonus. Sjöstrom per esempio ha guadagnato quasi 270.000 dollari. Ma per altri si andava intorno ai 1.500 euro al mese per dieci mesi, più bonus.
Con i pagamenti in sospeso alcuni atleti hanno cominciato a non gareggiare più, come Peaty o Christian Diener.
Diversi atleti hanno riferito che i pagamenti dei premi erano ancora in sospeso, Peaty ha così deciso di non gareggiare più nell’ISL. Anche il nuotatore Christian Diener, che come Marco Koch ha preso parte alle competizioni Isl, ha riferito di non aver ancora ricevuto i soldi. E Demler dice: «Sto ancora aspettando alcuni pagamenti dell’anno scorso, è tutto un po’ incerto».
La competizione privata, inoltre, non è proprio ben vista dalle Federazioni nazionali e internazionali. La Federazione mondiale di nuoto, la Fina, ha fatto di tutto per mettere i bastoni tra le ruote al progetto di Grigorishin, senza successo.
L’ISL nel frattempo ha già detto di voler saldare tutti i pagamenti dei premi in sospeso e da allora ha modificato le regole in modo che gli atleti possano spostarsi in modo più flessibile tra le loro competizioni e quelle delle federazioni.
FEDERICA PELLEGRINI Konstantin Grigorishin FEDERICA PELLEGRINI Konstantin Grigorishin
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