RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Da gazzetta.it
La Festa della Mercedes per il settimo titolo costruttori viene gelata dalle parole di Lewis Hamilton nel dopo corsa che lasciano presagire un clamoroso addio, non a Stoccarda ma alla F.1.
Lo fa rispondendo a una domanda sul futuro di Toto Wolff che il prossimo anno potrebbe assumere un ruolo differente, presenziando solo a qualche GP: “Sono qui da molto tempo e al momento non so nemmeno dire se ci sarò l’anno prossimo. Quindi la decisione di Wolff non mi preoccupa.
Posso capire la voglia di fare un passo indietro e dare più tempo alla famiglia”. Il rinnovo del contratto non c’è ancora ma non è una cosa che lo preoccupa: “Personalmente mi sento benissimo, sono molto forte e credo che possa andare avanti ancora per un bel po’. Mi piacerebbe esserci anche in futuro ma non ci sono garanzie. Aspettiamo e vediamo”.
LIVELLI ECCELLENTI DI LEWIS & CO. GLI IMBARAZZI DEGLI ALTRI
Giorgio Terruzzi per il “Corriere della Sera”
Nella qualità di guida ostentata a Imola da Hamilton c' è un sigillo. La volontà di rubare la scena alla «sua» Mercedes nel giorno della conquista del 7° titolo costruttori; una determinazione che porta a considerare il pilota come protagonista assoluto. Altro che appagamento. Lewis viaggia e indica una quota altissima, sulla quale si allineano ormai pochi campioni. Decisi a segnare picchi eccelsi, misurati dai rispettivi compagni di squadra.
Abbiamo detto più volte degli imbarazzi di Vettel - che pure ha vinto 4 Mondiali - nel confronto con Leclerc. Più raramente abbiamo considerato lo standard di rendimento di Charles, inaccessibile per una quantità di colleghi, compreso Sebastian.
Bottas pare confinato in un castigo permanente.
In quanti farebbero figure analoghe? Parecchi, visti i ritmi, la fame, la stoffa del suo scomodissimo partner. Non è affatto uno «fermo», riesce a conquistare pole position e persino qualche vittoria.
Ma non è in condizione di esprimersi stabilmente sui livelli di eccellenza di Hamilton. Leclerc, la cui misura la offre Vettel; Verstappen, la cui misura la offre il povero Albon, così come la offrì Gasly in una convivenza breve. Un pilota che celebriamo oggi, osservandolo però al riparo dal confronto diretto con Max. Il francese Ocon sembrava destinato a grandi traguardi. Ricciardo, suo compagno in Renault, sta demolendo ogni ottimismo, pur avendo deciso di lasciare la squadra a fine stagione.
Al suo posto arriverà Fernando Alonso, un altro fuoriclasse, capace di correre in una eccellenza assoluta. È al rientro, dopo due stagioni di lontananza da queste macchine, queste corse, questi interpreti fenomenali che hanno marcato un solco, alzando il valore di ogni impresa. Persino lui rischia di faticare ben oltre le previsioni.
Frequentare la quota raggiunta oggi da Hamilton, Verstappen, Leclerc o Ricciardo, è arduo per chiunque.
Compresi campioni del mondo di epoche vicine ma già molto diverse da questa.
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