IERI, MOGGI E DOMANI - COMPIE 80 ANNI MA IL CALCIO NON LO MOLLA: RADIATO IN ITALIA, HA FIRMATO UN TRIENNALE COME CONSULENTE DEL PARTIZANI TIRANA, CLUB DI SERIE A ALBANESE - LO CHIAMAVANO IL ‘CAPOSTAZIONE’ MA NON LO FECE MAI: ENTRÒ ALLE FERROVIE DELLO STATO MA GIOCAVA DA STOPPER NELLE SERIE MINORI. SCOPERTO DA ALLODI, MOGGI PRIMA DI MOGGI

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Federico Malerba per www.ilgiornale.it

Luciano Moggi Andrea AgnelliLuciano Moggi Andrea Agnelli

 

Non è mai stato un «capostazione», come lo soprannominavano i suoi detrattori. Luciano Moggi, nato a Monticiano in provincia di Siena 80 anni orsono, entrò per concorso alle Ferrovie dello Stato ma al massimo si occupò della biglietteria e del traffico merci a Civitavecchia.

 

 E comunque non era quella la sua passione: il giovane Luciano giocava da stopper nelle serie minori e una volta appesi gli scarpini al chiodo iniziò a fare l'osservatore.

 

MOGGIMOGGI

 

Lo nota Italo Allodi, quello che fu Moggi prima di Moggi. Nel senso che dagli anni '60 agli '80 era lui il manager più influente del calcio italiano. Lavorando per la Juve Moggi scopre talenti come Causio, Scirea, Paolo Rossi. Poi nel 1977 passa alla Roma come consulente e oltre a «pescare» Pruzzo dal Genoa inizia ad avere rapporti controversi con gli arbitri: il presidente dell'Ascoli Rozzi, furioso per la direzione di gara nella partita coi giallorossi, scopre che alla vigilia Lucianone era stato a cena con la terna. Allora Viola decide di liberarsene e lui (siamo nel 1980) viene assunto come ds dalla Lazio.

 

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Due anni dopo approda al Torino, restandoci cinque anni con alterne fortune. Ma il grande salto lo fa nel 1987 passando al Napoli neo-campione d'Italia: vince un altro scudetto e una coppa Uefa tenendo a bada l'ultimo ingovernabile Maradona, fino al 1991. Poi torna al Toro di Borsano e quando la procura indaga sui conti del club granata salta fuori un conto segreto per pagare fuoribusta a giocatori, dirigenti e procuratori, ma anche gioielli, abiti firmati e «accompagnatrici» agli arbitri di Uefa. Borsano lo accusa, ma alla fine è assolto perché il factotum Pavarese si assume tutte le responsabilità.

 

MOGGI GIRAUDOMOGGI GIRAUDO

Dopo una breve parentesi alla Roma di Sensi, nel 1994 inizia l'epopea juventina durata 12 anni. Con Giraudo e Bettega compone la celebre «triade» vince tutto e diventa il padrone del calciomercato anche grazie alla Gea, la società del figlio Alessandro che si occupava di procure calcistiche. Nel 2006 cade su Calciopoli: le intercettazioni lo inchiodano come ideatore di un sistema illecito con cui condizionava tutto il calcio italiano. Alla fine Moggi viene radiato dalla giustizia sportiva mentre in sede penale se la cava con la prescrizione. La sua carriera finisce qui.

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Negli ultimi anni è tornato alla ribalta come opinionista, finché due mesi fa ha firmato un triennale come consulente del Partizani Tirana, club di serie A albanese. Il calcio resta il suo amore, e al cuore non si comanda.

MASSIMO MORATTI E LUCIANO MOGGI  MASSIMO MORATTI E LUCIANO MOGGI fotomontaggi luciano moggi  1fotomontaggi luciano moggi 1fotomontaggi luciano moggi  2fotomontaggi luciano moggi 2luciano moggi giampiero mughiniluciano moggi giampiero mughiniGIANNELLI SU LUCIANO MOGGI CANDIDATO CON IL PDLGIANNELLI SU LUCIANO MOGGI CANDIDATO CON IL PDLMASSIMO DE SANTIS E MOGGI MASSIMO DE SANTIS E MOGGI MOGGIMOGGIfotomontaggi luciano moggi  3fotomontaggi luciano moggi 3