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"QUESTO MONDIALE NON DOVEVA ESSERE ASSEGNATO AL QATAR" - L'ATTACCO DELLA DIRETTRICE DI RAISPORT ALESSANDRA DE STEFANO ALLA FIFA: “SI È OFFERTO LO SPORT PIÙ BELLO DEL MONDO CALPESTANDO I DIRITTI UMANI, CORROMPENDO, IMBROGLIANDO, GRAZIE ALLA COMPLICITÀ DEI SIGNORI DEL FOOTBALL CHE HANNO VENDUTO NEL 2010 EPPURE TUTTO HA UN PREZZO, A PROPOSITO DI CIFRE: NELLE CASSE DELLA FIFA QUESTO EVENTO PLANETARIO PORTERÀ 5 MILIARDI E MEZZO DI DOLLARI” – VIDEO
"Questo Mondiale non si doveva giocare, o meglio, non si doveva assegnare...", l'editoriale del Direttore di #RaiSport @destefanoaless che apre #IlCircoloDeiMondiali pic.twitter.com/uMpp0pgge8
— RaiSport (@RaiSport) November 21, 2022
Un Mondiale assegnato al Qatar nel 2010. Un evento che si è sempre disputato nei primi mesi estivi ma che, viste le esigenze meteorologiche, quest’anno è stato programmato in autunno. Il tutto inserito all’interno di una cornice fatta di mancati diritti civili, di operai e lavoratori morti durante la costruzioni degli impianti e un micro-clima politico e sociale non in linea con il più basico spirito sportivo. Il tutto per volere della FIFA che ha deciso di dare il via libera a quelli che, in tanti, hanno definito il Mondiale della vergogna. Di tutto ciò ha parlato, nel suo editoriale d’esordio nella trasmissione “Il Circolo dei Mondiali”, la direttrice di RaiSport, Alessandra De Stefano.
Alessandra De Stefano contro la FIFA per il Mondiale in Qatar
La giornalista ha esordito citando alcuni dati economici sul guadagno della FIFA dopo l’assegnazione dei Mondiali in Qatar, calpestando diritti umani:
“Questo Mondiale non si sarebbe dovuto giocare. O meglio, non si doveva assegnare al Qatar, che si è offerto lo sport più bello del mondo calpestando i diritti umani, corrompendo, imbrogliando, grazie alla complicità dei signori del football che glielo hanno venduto nel 2010. Gli stessi che all’inizio volevano che il Mondiale si giocasse d’estate nel deserto, una cosa impossibile. Eppure tutto ha un prezzo, a proposito di cifre: nelle casse della Fifa questo evento planetario porterà 5 miliardi e mezzo di dollari”.
E allora, perché trasmetterli sulla televisione pubblica? Ecco la risposta – per anticipare eventuali polemiche e contestazioni – della stessa Alessandra De Stefano:
“Quando il sogno di andare ai Mondiali da campioni d’Europa noi ci siamo interrogati sul senso di questo Mondiale senza l’Italia. Aveva senso fare la trasmissione? Aveva senso continuare a raccontarlo? Aveva senso tenerlo tutto in esclusiva? Decidere non è stato facile, poi ci siamo detti che il Mondiale è di tutti e non di pochi privilegiati, come Olimpiadi, Paralimpiadi e la Nazionale stessa. Questa è la nobiltà del servizio pubblico e l’essenza della Rai. Noi saremo qui ogni sera, proveremo a sottrarre peso alle storture umane. Vi parleremo di calcio e di ogni altro aspetto di questo Mondiale che solo nel bel gioco potrà trovare un pizzico di salvezza agli occhi del mondo”.
(foto e video: da “Il Circolo dei Mondiali”, Rai 1)
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