giuseppe gibilisco

“IL TRIBUNALE ANTIDOPING DEL CONI MI HA DISTRUTTO LA CARRIERA. ERO SOLO CONTRO TUTTI, PRESI LA PISTOLA PER AMMAZZARMI” – GIUSEPPE GIBILISCO, DOPO L’ORO MONDIALE DEL 2003 E IL BRONZO OLIMPICO NEL SALTO CON L’ASTA, RACCONTA ALLA "GAZZETTA" LE ACCUSE DI DOPING – “SONO STATO ASSOLTO, NON MI VERGOGNO A DIRE CHE IL MIO CONTO IN BANCA ERA ARRIVATO A 43 EURO - L’ASTA DELL’ORO MONDIALE? ME LA DISTRUSSERO ALLA DOGANA AMERICANA, CERCAVANO LA DROGA” – ORA C’È PIÙ RISPETTO PER GLI ATLETI. E FORSE HA CONTRIBUITO ANCHE IL MIO CASO, COME QUELLO DI PANTANI. UN GIGANTE, UNA VITTIMA. SPESSO VADO A…”

Da ilnapolista.it

giuseppe gibilisco

Giuseppe Gibilisco, indimenticato fuoriclasse del salto con l’asta, intervistato dalla Gazzetta dello Sport. Intervista molto bella di Giorgio Specchia.

 

Giuseppe Gibilisco, vent’anni fa lei conquistava il bronzo olimpico nel salto con l’asta ad Atene dopo l’oro mondiale del 2003 a Parigi. Rimpiange quei tempi?

«No, assolutamente».

 

 

Perché?

«Perché l’atletica mi ha dato la vita ma me la stava anche togliendo. Da ragazzino avevo preso una brutta strada e, senza lo sport, sarei sicuramente finito in galera. Mi sentivo invincibile, invulnerabile. Invece ero fragile e solo nella fatica dell’allenamento quotidiano ho trovato un senso alla mia vita. Sono cresciuto, mi sono posto degli obiettivi. Che poi ho raggiunto, ma lì è stata anche la fine. Ero solo contro tutti, accusato di doping. Anzi, presunto doping».

 

Come ne è uscito?

«Con un’archiviazione “perché il fatto non sussiste” in sede penale e con un’assoluzione piena del Tas in sede sportiva».

 

Chi la accusava?

giuseppe gibilisco

«Il tribunale antidoping del Coni che è riuscito a rovinarmi la carriera proprio quando ero all’apice. Ora fortunatamente le cose sono cambiate, c’è più rispetto per gli atleti. E forse ha contribuito anche il mio caso, come quello di Pantani. Un gigante, una vittima. Spesso vado a piangerlo sulla sua tomba».

 

 

Però non ha chiuso con lo sport…

«No, sono andato avanti e mi sono preso la soddisfazione di arrivare a una nuova finale olimpica nel 2008 a Pechino, ma il Beppe migliore se ne era andato. Alla fine mi sento un miracolato, anzi un sopravvissuto».

 

In che senso?

giuseppe gibilisco

«Nel senso che, a un certo punto, ho anche pensato di ammazzarmi e, da finanziere, ho preso in mano la pistola d’ordinanza. Mi ha salvato un amico giornalista, l’unico che mi è stato vicino in quei momenti. Non mi vergogno a dire che il mio conto in banca era arrivato a 43 euro. Per difendermi ho venduto anche la macchina che mi ero comprato dopo il bronzo olimpico».

 

Adesso che fa?

«Mi dedico alla mia città, Siracusa. Sono assessore allo Sport e al Tempo libero.

 

 

giuseppe gibilisco foto mezzelani gmt030

«Le aste le ho messe da parte anche se manca quella più importante».

Che fine ha fatto?

«Me l’hanno segata gli agenti in un aeroporto statunitense. Ero lì per fare una gara a Eugene, nell’Oregon, e alla dogana hanno pensato bene di controllare se, là dentro, ci fosse della droga. Era l’asta che mi aveva dato l’oro a Parigi. Forse è stato un segno del destino. Quell’oro, alla fine, mi ha rovinato».

Giuseppe Gibilisco testimonial Sport e salute Foto Mezzelani GMT 248giuseppe gibilisco filippo volandri foto mezzelani gmt031giuseppe gibilisco foto mezzelani gmt029giuseppe gibilisco foto mezzelani gmt028amato volandri gibilisco foto mezzelani gmt024giuseppe gibilisco foto mezzelani gmt027Giuseppe Gibilisco testimonial Sport e salute Foto Mezzelani GMT 248