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“SINNER O ALCARAZ? È COME SCEGLIERE TRA I BEATLES E I ROLLING STONES. SONO UNICI” – JOHN MCENROE, IN ESTASI PER I DUE FENOMENI DEL TENNIS MONDIALE: “IL LIVELLO DEL LORO TENNIS È IL PIÙ ALTO CHE HO MAI VISTO: SAREBBERO I FAVORITI CONTRO NADAL, AL SUO MEGLIO, AL ROLAND GARROS” – “SINNER NON HA PERSO IL FOCUS NEI TRE MESI DI STOP” – “ALCARAZ? SA METTERSI NEI GUAI E TOGLIERCISI CON UNA FACILITÀ DISARMANTE. È L’UNICO TENNISTA PER CUI PAGHEREI IL BIGLIETTO…”

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mcenroe

Estratto dell’articolo di Gaia Piccardi, per www.corriere.it

 

Ha fatto la cyclette in palestra accanto ad Alcaraz, ha tessuto le lodi di Sinner. «Il livello del loro tennis è il più alto che ho mai visto: sia Jannik che Carlos sarebbero i favoriti contro Nadal, al suo meglio, al Roland Garros». Opinabile, ma è John McEnroe, il genio dei sette Slam, talent di Eurosport, a dirlo. Indaghiamo.

 

Il Roland Garros è finito col botto, John.

«Ho parlato con Cahill, mi ha detto che la preoccupazione è stata non far perdere a Jannik il focus tra l’Australia e Roma, nei tre mesi di stop. Ci sono riusciti. È tornato un Sinner uguale a quello che avevamo lasciato a Melbourne con la coppa in mano. Non vedo differenze. C’era il dubbio della tenuta ma a Parigi non è stato caldo, il clima l’ha aiutato. Peccato per quei tre match point…».

 

Visto da chi ne aveva da vendere: Sinner, in campo, ha un’aura?

«Senz’altro, intesa come presenza. La personalità non si costruisce facilmente, lo dico per esperienza: ci si nasce. Anche Alcaraz ha carisma, ecco perché le loro sfide sono così elettriche. Entrambi hanno elementi di unicità. Carlos è il giovane più talentuoso che io abbia mai visto impugnare una racchetta, Jannik non è lontano. Alcaraz è più luminoso, Sinner è più continuo. A me colpisce il suono della palla di Jannik: mai sentita una cosa del genere».

sinner alcaraz finale roland garros

 

Alcaraz è sembrato più serio, concentrato. Significa che è maturato?

«Io spero che non lo rovinino mai, con i suoi alti e i suoi bassi. Sa mettersi nei guai e togliercisi con una facilità disarmante. Carlos è il regalo più bello che la generazione post Big Three potesse farci. Ed è l’unico tennista per cui pagherei il biglietto».

 

Da chitarrista, a quale rock band paragonerebbe Sinner e Alcaraz?

«È come scegliere tra i Beatles e gli Stones, lei chi preferisce? Io amavo i Led Zeppelin. Gli Stones erano imprevedibili ma a volte i Beatles erano migliori. Parliamo di gruppi che, come Jannik e Carlos nel tennis, hanno segnato la storia».

sinner alcaraz

 

Dove possono arrivare?

«Nemmeno nei miei sogni più selvaggi avrei pensato che Federer, Djokovic e Nadal toccassero quota venti Slam. Ora mi chiedete se Sinner o Alcaraz possono vincerne 25... A me pare folle, però mai dire mai. Il tennis moderno è in mano ad atleti sempre più alti, violenti, fenomenali. La deluderò: non mi piace dare i numeri. Se c’è qualcuno che può stupirci, però, sono quei due».

 

SINNER ALCARAZ

[…]  Dove sta Djokovic semifinalista nella sua costellazione del tennis, John?

«Non posso fare altro che ammirarlo: con gli amici, io lo chiamo il LeBron del tennis. Per ragioni di età fa fatica a stare dietro a Sinner e Alcaraz ma resta un prodigio, un uomo che la scienza deve studiare! E ha un’esperienza sconfinata, il suo vero asset. Zverev gli si è consegnato giocando troppo sulla difensiva ma Jannik ha una potenza e velocità di colpi che oggi non ha nessuno. Perché Novak dovrebbe smettere, se è ancora così competitivo a 38 anni? Mi lascia a bocca aperta. Gli altri escono a pezzi dal confronto con quei due giovani fenomeni. Guardi Zverev: non si è mai ripreso dalla lezione impartitagli da Sinner in Australia… Un grande atleta, travolto dal migliore dei migliori. Ma Djokovic no, risorge sempre».[…]

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