
AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN…
Comunicato
"Chi l'ha detto che, la sera prima delle partite, il sesso fa male? Per me, alla vigilia dei grandi appuntamenti, era un rito da santificare: il giorno prima non andavo mai in bianco, ma in campo - che fosse campionato o Coppa dei Campioni - facevo sempre la mia parte".
Così parlò Stefano Tacconi, il leggendario portiere della Juventus e della nazionale, anche se con la maglia azzurra, va detto, ha raccolto molto meno di quanto avrebbe meritato: "Mister Vicini vedeva molto di più Walter Zenga, uno bravo, niente da dire, ma anche uno che aveva vinto molto meno del sottoscritto".
Tacconi è stato uno dei più grandi portieri che l'Italia abbia mai avuto, anche se - come lui stesso ammette - era un po' distante dallo stereotipo del cosiddetto 'professionista esemplare': "La verità - ammette oggi - è che non avevo molta voglia di allenarmi. Quando, durante la settimana, facevamo le partitelle, Platini non mi voleva mai in squadra perché sapeva che io, dal lunedì al sabato, tra i pali non ero affidabile. Io volevo sentire il profumo dell'erba vera, quando in campo la domenica c'erano in palio i tre punti. Solo in quelle occasioni mi caricavo e davo il meglio di me stesso".
E quando si parla di Juventus, non si può ignorare la splendida impresa contro il Barcellona: "Ero convinto che la Juve ce l'avrebbe fatta - spiega l'ex portiere bianconero - anche prima del 3-0 dell'andata avevo detto che il Barcellona non era superiore. Forse loro avevamo qualcosa in più come individualità, ma quando parliamo di assetto tattico e di gioco di squadra, tra la Juve e gli spagnoli, come ha dimostrato il campo, c'è una differenza abissale. La semifinale con il Monaco? Difficile, ma andremo a Cardiff. E a quel punto può succedere di tutto".
Tacconi si trova attualmente a Milano Marittima per organizzare, in collaborazione con l'Ale Piva Production, una partita benefica in occasione del suo 60° compleanno (13 maggio 2017). E tra un'intervista e un autografo, come ogni volta che capita in Romagna, è andato a trovare l'amico Francesco Iasi al ristorante "Al Pirata" di Cervia, dove ha gustato le rinomatissime crudità di pesce:
"Sono un grande intenditore di cucina - rivela Tacconi - perché io stesso mi diletto spesso ai fornelli. Il mio piatto forte sono le mazzancolle al vapore. Un piatto che potrebbe, a buon diritto, far parte dei menù dei più prestigiosi ristoranti italiani". Parola di Tacconi, uno che - in campo come ai fornelli - non smetterà mai di sentirsi… il numero uno.
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