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Carlo Tarallo per la Verità - Estratti
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Una piscina apparentemente cristallina può essere più inquinata della Senna. Parliamo del rettangolo azzurro della Defense Arena, sede del torneo di pallanuoto delle Olimpiadi, inquinato, anzi inquinatissimo, da una decisione arbitrale che ha eliminato l’Italia e che passerà alla storia dei furti sportivi.
Uno scippo, quello subito dagli Azzurri, che è solo l’ultimo episodio di una serie incredibile di sviste arbitrali costate medaglie su medaglie alla nostra compagine olimpica, a dimostrazione del fatto che il Coni non ha ormai il peso politico necessario a evitare che l’Italia venga maltrattata e umiliata.
Il fattaccio è dell’altro ieri: la nazionale di pallanuoto maschile allenata da Sandro Campagna affronta ai quarti di finale l’Ungheria. Il match finisce 9-9 e con la vittoria dei magiari ai rigori, ma si tratta di una un match falsato da un errore (se così si può dire) clamoroso degli arbitri. Siamo nel secondo tempo, con l’Ungheria avanti 3-2. Francesco Condemi riceve palla e la fionda in rete con un tiro angolato e potente. Siamo sul 3-3, anzi saremmo: nell’incredulità generale, gli arbitri annullano il gol, decretano il rigore per l’Ungheria e mostrano il cartellino rosso a Condemi. Sono attimi di totale disorientamento per tutti, italiani, ungheresi, pubblico, che fischia compatto. Che hanno visto, gli arbitri? Le immagini mostrano al mondo la follia della decisione: Condemi, dopo aver tirato, fortuitamente, nello slancio, ha colpito il volto di un avversario, che si è lievemente ferito. Un colpo più che involontario: irrilevante.
giorgia meloni con giovanni malago parigi 2024 2
Dal possibile 3-3 si passa così al 4-2 con quattro minuti di inferiorità numerica per l’Italia.
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La tragedia sportiva si trasforma in farsa: l’Italia presenta ricorso per errore tecnico dell’arbitro, la federazione internazionale World acquatics convoca Condemi, il vicepresidente della Fin, Giuseppe Marotta, e il direttore tecnico azzurro Fabio Conti, e poi decide l’assurdo: risultato confermato ma squalifica annullata per l’atleta italiano. Il che significa che il board della federazione ammette che il fallo violento non c’è stato, ma conferma l’eliminazione dell’Italia.
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«Non riesco a esprimere nessun tipo di emozione», commenta Condemi su Instagram, «e mi chiedo cosa possono imparare i bambini da un atto come quello di ieri in cui la politica è al di sopra dello sport.
L’unica cosa di cui sono certo è che anche se il viaggio è molto lungo, la ruota della vita gira per tutti, puoi starne certo. Siamo italiani e siamo superiori a tutto questo, sempre con la testa alta e le mani sul cuore. Sono orgoglioso di essere nato italiano, torneremo». La Federnuoto ha annunciato che, per i torti subiti con l’Ungheria, farà ricorso al Tas, il Tribunale dello sport di Losanna.
Condemi parla di decisione politica e proprio la nostra autorevolezza politica nel mondo dello sport, a livello internazionale, è evidentemente ai minimi termini. Il caso-Condemi non è l’unico di questi Giochi.
Nella finale di fioretto maschile, Filippo Macchi affronta il campione olimpionico di Tokyo 2020, l’atleta di Hong Kong Ka Long Cheung. Il duello è tiratissimo, Macchi arriva a condurre 14-12: manca una stoccata all’oro. Ka Long Cheung rimonta, si va al 14 pari.
Per ben due volte altrettante stoccate azzurre vengono annullate al Var dall’arbitro di Taipei, prima che il fiorettista di Hong Kong metta a segno una contestata stoccata che vale l’oro. Il coach Stefano Cerioni è una furia, la federazione annuncia ricorso, ma non succede niente.
Restando in pedana, polemiche anche per l’eliminazione di Arianna Errigo, fiorettista e portabandiera azzurra insieme a Gimbo Tamberi. La Errigo è tra le favorite per l’oro, ma viene eliminata per 14-15 ai quarti di finale dalla statunitense Lauren Scruggs.
Anche in questo caso, l’arbitraggio fa discutere, in particolare in relazione alla stoccata decisiva, che sembrava proprio fosse stata messa a segno dall’azzurra: «La stoccata era mia», commenta la Errigo quasi in lacrime alla fine dell’incontro, «perdere per un errore arbitrale dispiace, anche se fa parte del mio sport: però forse ho sbagliato io, prima, a farla arrivare fino al 14-14».
patrizia scurti giorgia meloni giovanni malago parigi 2024
Polemiche senza fine anche per l’eliminazione della judoka Odette Giuffrida, sconfitta sia in semifinale sia nella finalina per il bronzo, entrambe con la rumena Ioana Babiuc come arbitro: «Tutti i miei incontri difficili li ho avuti con lei», dice Odette, «un giorno le offrirò un caffè e le chiederò che problema ha con me. È una cosa che va avanti da tanti anni».
Clamoroso anche il caso di Aziz Abbes Mouhiidine, pugile italiano tra i favoriti nella categoria 92 kg, eliminato al primo turno dall’uzbeko Lazizbek Mullojonov, con un verdetto di 4-1 che non sta né in cielo né in terra, tanto che è lo stesso Mullojonov, quando viene proclamato vincitore, a fare platealmente segno di no con la mano.
Insomma, per l’Italia tanti Byron Moreno in questi Giochi. Per il Coni, una sconfitta pesante.
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