
DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL,…
SE VI GIRANO LE PALLE PER L’AUMENTO DEL BIGLIETTO DEGLI UFFIZI A 25 EURO, SAPPIATE CHE IL LOUVRE HA DECISO DI LIMITARE GLI INGRESSI GIORNALIERI A 30 MILA PERSONE – IL MOTIVO? FACILITARE UNA VISITA PIÙ CONFORTEVOLE E GARANTIRE CONDIZIONI DI LAVORO OTTIMALI PER IL PERSONALE – L’IDEA MUOVE DA UN PRINCIPIO: IL SUCCESSO DI UN MUSEO NON SI VALUTA IN BASE AL NUMERO DEI VISITATORI CHE VI AFFLUISCONO, MA AL NUMERO DEI VISITATORI AI QUALI HA INSEGNATO QUALCOSA…
Estratto dell’articolo di Vincenzo Trione per il “Corriere della Sera”
Il Louvre - il museo più frequentato nel mondo (7.8 milioni nel 2022) - ha annunciato che limiterà il numero degli ingressi giornalieri (30.000), «per facilitare una visita più confortevole e garantire condizioni di lavoro ottimali per il personale». Si tratta di una misura già sperimentata con successo dallo scorso giugno. Una decisione […] al di là di certe prospettive economicistiche affermatesi in Europa (soprattutto in Italia).
[…] negli ultimi anni, i musei sono stati concepiti come luoghi subordinati a parametri neoliberisti (numero dei visitatori, misura dei guadagni, centralità del marketing), simili a templi da occupare seguendo le spietate leggi del mercato o a spazi d'intrattenimento, per masse attratte in modo particolare dal desiderio di postare foto sui social.
[…] il Louvre invita a riarticolare […] la filosofia stessa delle istituzioni museali pubbliche. […] Dare un maggiore rilievo alla qualità della fruizione. Consentire al pubblico una più corretta lettura dell'arte, senza più destreggiarsi tra folle distratte. […] ricominciare a pensare le opere non come indifferenti prodotti, ma insostituibili occasioni «troppo umane» […] Una proposta […] che sembra muovere dalla critica di Georges-Henri Rivière, fondatore del Musée des arts et des traditions populaires di Parigi: «Il successo di un museo non si valuta in base al numero dei visitatori che vi affluiscono, ma al numero dei visitatori ai quali ha insegnato qualcosa». […]
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