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IN INGHILTERRA STA PER INIZIARE “IL PROCESSO SPORTIVO DEL SECOLO” - LUNEDÌ IL MANCHESTER CITY DOVRÀ DIFENDERSI DALLE ACCUSE DI 115 INFRAZIONI DEL FAIR PLAY FINANZIARIO COMMESSE NEGLI ULTIMI 14 ANNI – SOTTO ACCUSA LE SPONSORIZZAZIONI RICONDUCIBILI AL CONSORZIO ABU DHABI UNITED GROUP (PROPRIETARIO DEL CLUB) E PRESUNTI PAGAMENTI IN NERO A CALCIATORI E ALLENATORI (TRA CUI ANCHE ROBERTO MANCINI) – I “CITIZENS” RISCHIANO LA RETROCESSIONE O L’ESPULSIONE DALLA PREMIER LEAGUE…
Estratto dell’articolo di Paolo Tomaselli per il “Corriere della Sera”
PEP GUARDIOLA CON LA PROPRIETA DEL MANCHESTER CITY
In Inghilterra lo hanno già ribattezzato «il processo sportivo del secolo». Ma la misura esatta sarà data dalla sentenza del procedimento che contrappone la Premier League alla sua squadra più forte, il Manchester City. Si inizia lunedì in un luogo segreto, di fronte alla Commissione indipendente che giudicherà sulle 115 infrazioni in 14 stagioni contestate al club di proprietà del consorzio Abu Dhabi United Group (Adug). Il rischio, per la squadra che dal 2012 ha vinto 8 volte il campionato inglese, è quello di subire una grossa penalizzazione, fino alla retrocessione. O anche l’espulsione dal torneo.
PEP GUARDIOLA KHALDOON AL MUBARAK
[…] L’indagine è iniziata in realtà sei anni fa ed è entrata nel vivo con le accuse del febbraio 2023: nel frattempo i Citizens hanno rivinto la Premier altre due volte e hanno alzato al cielo la prima Champions a Istanbul contro l’Inter. […] Al club, che sostiene di avere «prove irrefutabili» della propria innocenza, vengono contestate 80 infrazioni di natura finanziaria e 35 di mancata collaborazione con le indagini avviate dalla Premier.
Sotto esame — oltre alle sponsorizzazioni delle compagnie direttamente riconducibili all’Adug — c’è la scarsa accuratezza delle informazioni riguardanti i ricavi da sponsor e dei dettagli salariali, come ad esempio il contratto di Roberto Mancini sulla panchina del City dal 2009 al 2013: il tecnico (come anche alcuni giocatori) ha beneficiato di pagamenti extra non dichiarati per rispettare i parametri finanziari della Uefa e della Premier? A questa e ad altre domande dovrebbe essere data risposta in un paio di mesi, con la decisione della commissione indipendente attesa per il 2025.
Nel 2014 il City ha già dovuto pagare una multa da 60 milioni per il mancato rispetto del fair play finanziario Uefa. E nel 2020 ha vinto al Tas il ricorso contro l’esclusione di due anni dalle coppe europee. L’esito più gettonato sembra quello di una penalizzazione. […] Ma non è da escludere nemmeno il lieto fine […]
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