
DAGOREPORT - ANTONIO MONDA, IL ''BEL AMI'' PIÙ RAMPINO DEL BEL PAESE, È AGITATISSIMO: SI È APERTA…
Matteo Pinci per “la Repubblica”
Il primo italiano a varcare il confine fu Attilio Fresia, firmando nel 1913 per il Reading: era un calciatore e in Inghilterra rimase pochi mesi. Cento anni dopo, nel Regno di Sua Maestà il made in Italy è la moda del momento. Almeno se si parla di panchine: l’ultimo allenatore di casa nostra a sbarcare in Premier League è Walter Mazzarri. Riparte 550 giorni dopo l’esonero dall’Inter, novembre 2014, firmando per il Watford di un altro italiano come Gino Pozzo, un contratto triennale.
Farà compagnia ai “mister” - è proprio il caso di dirlo - di casa nostra stanziati in Inghilterra: saranno in tutto 5. Una volta era (solo) il Chelsea a lasciarsi sedurre: Vialli, Ranieri, Di Matteo, Ancelotti, primo tecnico italiano a vincere il campionato inglese. Oggi che Re Claudio Ranieri ha portato la corona della Premier sulla testa del provincialissimo Leicester, pescare tecnici nel nostro paese è diventata una moda. Il Chelsea non ha cambiato orientamento, scegliendo di ripartire da Antonio Conte, blindato per tre anni con stipendio a 4,7 milioni di sterline.
Pure lo Swansea ha confermato fino al 2018 l’altro italiano dei miracoli, quel Francesco Guidolin salito in corsa a gennaio per cercare una salvezza disperata, conquistandola invece con un paio di turni d’anticipo. Alla lista dovrebbe iscriversi Roberto Di Matteo, anche lui transfuga di Abramovic nel 2012 - eppure l’unico capace di far vincere la Champions League all’ambiziosissimo oligarca e oggi pronto a guidare l’Aston Villa del neo proprietario cinese Tony Xia.
Dovrà accompagnarlo al ritorno in Premier dopo la retrocessione di quest’anno, quindi sarà l’unico degli “Italians” a partire dalla Championship, la B britannica. Prima però deve ratificare il contratto (e ieri lo hanno visto a Roma, dove s’è sparsa la voce di un interesse della Lazio).
L’ultimo a firmare rimane dunque Mazzarri, contratto di tre anni e “Welcome” dell’amministratore delegato Scott Duxbury: «Walter era il nostro obiettivo e siamo felici di averlo al Watford. Non vediamo l’ora di lavorare con lui, un tecnico che gode di un’ottima considerazione, e che ci aiuterà a garantire il progresso e la crescita della squadra». Sperando che, a differenza del pioniere Attlio Fresia, possa farlo a lungo.
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