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Francesco Erbani per "La Repubblica"
LA riforma di Dario Franceschini muove i primi passi partendo dall’alto, dalle nomine alle direzioni generali. Non è ancora arrivato il bollino della ministra Marianna Madia, ma la lista dei nuovi vertici del ministero è completa. E su alcune nomine già si addensa il rumore dei ricorsi.
In particolare desta scalpore la designazione alla direzione generale dell’Arte e dell’Architettura contemporanee, di Federica Galloni la cui attività alla guida della soprintendenza architettonica e poi della direzione regionale del Lazio è stata spesso oggetto di polemica. Mentre è sicura l’esclusione di Anna Maria Buzzi, sorella di Salvatore, l’uomo delle cooperative sociali impigliato nell’inchiesta su “Mafia capitale” e intercettato mentre briga perché la nipote, figlia di Anna Maria, superi un concorso (Anna Maria Buzzi era direttrice della Valorizzazione).
I posti messi a bando dal ministero erano nove su 12. Alla direzione generale del Paesaggio e delle Belle arti va Francesco Scoppola, ora direttore regionale in Umbria e con l’interim dell’Abruzzo. Architetto, Scoppola è stato a lungo bersagliato per la rigorosa tutela del paesaggio quand’era soprintendente nelle Marche. Al suo attivo il progetto di sistemazione dell’area archeologica centrale e dei Fori imperiali a Roma, insieme a Leonardo Benevolo, e i restauri, sempre a Roma, di Palazzo Altemps e di Villa Poniatowski.
Alla neonata direzione dei Musei, uno dei capisaldi del ministero così come lo vorrebbe Franceschini, è stato designato Ugo Soragni, che ora regge la direzione regionale del Veneto. Ma Soragni è architetto e dovrà vedersela con musei d’arte e d’archeologia che diventeranno autonomi e i cui direttori saranno selezionati con bandi internazionali.
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