el greco caravaggio

ANNUNCIAZIONE! ANNUNCIAZIONE! - AI MUSEI CAPITOLINI UNA MOSTRA CON CURATORE, CATALOGO E UN SOLO QUADRO: “L’ANNUNCIAZIONE” DI EL GRECO PRESTATA DAL THYSSEN BORNEMISZA DI MADRID IN CAMBIO DELLA “BUONA VENTURA” DI CARAVAGGIO (SUL “PESO” SPECIFICO DELLE SINGOLE OPERE CIASCUNO POTRÀ FARSI LA PROPRIA IDEA...)

EL GRECOEL GRECO

Edoardo Sassi per il Corriere della Sera - Roma

 

Per carità, uno è libero di chiamarla mostra anche se al suo interno è esposto un solo quadro. Ed è appunto quanto, sfidando ogni iperbole, hanno fatto i Musei Capitolini, dove da ieri è esposta un' unica tela - L' Annunciazione - del pittore El Greco (1541-1614), in quella che è stata definita come «mostra, ospitata nelle sale al piano terra dei Musei Capitolini dal 24 gennaio al 17 aprile 2017, promossa da Roma Capitale», eccetera eccetera.

 

Una mostra con, perfino, un curatore e un catalogo (nello specifico Sergio Guarino, Gangemi è l'editore). Si tratta più realisticamente di un semplice prestito-scambio, del tipo di quelli da sempre in uso tra musei. I Capitolini hanno a suo tempo prestato il loro pezzo forte, «La buona ventura» di Caravaggio, al Museo Thyssen Bornemisza. E ora in cambio il museo di Madrid ha prestato questa Annunciazione a Roma (sul «peso» specifico delle singole opere ciascuno potrà farsi la propria idea...)

 

Tant' è: per i visitatori dei Capitolini c' è dunque l' opportunità di osservare un quadro di un autore non troppo presente a Roma e in Italia, quel Domínikos Theotokópoulos, cretese di nascita, che però in Spagna visse gran parte della vita - gli ultimi quaranta della sua esistenza - e che proprio a questo deve il soprannome con cui è universalmente conosciuto: El Greco.

MUSEI CAPITOLINIMUSEI CAPITOLINI

 

Vissuto a lungo anche in Italia e a Roma (all' incirca tra il 1570 e il 1576), El Greco «torna» quindi per un po' nella città eterna con questa opera descritta come «pienamente autografa», modello definitivo che fu presentato ai committenti per la realizzazione di un quadro di grandi dimensioni destinato a una maestosa pala d' altare (retablo in spagnolo), chiusa in una articolata cornice lignea.

 

Realizzato dal pittore negli anni 1596-1600 per l' altare maggiore del Colegio de Nuestra Señora de la Encarnación di Madrid, il Retablo di Doña Maria de Aragon , fondatrice del collegio e committente, venne smembrato all' inizio dell' Ottocento e cinque dei grandi dipinti dispersi furono accolti al Prado mentre il sesto ebbe come destinazione al Museo Nacional de Rumania di Bucarest.

 

Dedicato alla Redenzione, il retablo era probabilmente su due livelli: in basso, l' Annunciazione era affiancata dall' Adorazione dei pastori e dal Battesimo di Cristo, mentre in alto si trovavano la Crocifissione, la Resurrezione e la Pentecoste e forse un settimo dipinto, più piccolo, come conclusione.

 

CARAVAGGIOCARAVAGGIO

Poco amato dal re Filippo II (per questo non conseguì la carica di pittore di corte), a lungo dimenticato in passato e riscoperto in chiave «espressionista» e «d' avanguardia» molto più tardi, tra fine Ottocento e primi decenni del XX secolo, El Greco è autore assai riconoscibile per l' uso vibrante e antinaturalistico dei colori e soprattutto per stile: quelle sue tipiche figure allungate, quel continuo stravolgimento del mero dato in una direzione che quasi tende all' astratto .

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