RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
DAGONOTA
Elisabetta Sgarbi segue da un po’ le tracce di Matteo Salvini: l’ex ministro ha da tempo sdoganato la “Lega Nord” al Sud, la Padania in Campania, il Po nei Campi Flegrei e la Sgarbi ha portato a Napoli la Milanesiana.
Ha messo in mostra al Museo Madre 42 scatti del grande Carlo Verdone, prima tappa campana nella storia della Milanesiana, il festival “ideato e diretto da Elisabetta Sgarbi” come è d’obbligo scrivere.
La mostra è curata dalla stessa Sgarbi una e trina con il critico in pensione Paolo Mereghetti al quale, come a tutti i pensionati d’oro del “Corriere della Sera” non cade mai la penna per consentire a qualcun altro di scrivere (con meno ideologia).
Verdone De Luca Sgarbi Mereghetti
Sul “Fatto” leggiamo la miglior definizione dell’evento: ‘’L’idea è nata da una sinergia d’intelletto/chic fra Elisabetta Sgarbi, ideatrice della Milanesiana, e Laura Valente, presidente della Fondazione Donnaregina e porta la firma della neo-direttrice Kathryn Weir”
Si capisce che il Nord ha bisogno del Sud e non solo viceversa e che c’è il “modello Milano” da esportare: c’è quello dei camici di Fontana, quello della “Milano non si ferma” di Sala a inizio Covid e ora anche il modello culturale della Sgarbi: Milanesiana in the world.
Ma cosa espone Verdone? Espone foto di cieli nuvolosi scattate dal balcone di casa. “Per vent’anni ho scattato verso il cielo collezionando 900 scatti”, ha detto. “E’ una mia parte molto intima. L'insistenza di Elisabetta (te pareva, ndr) ha fatto sì che gliene mostrassi una cinquantina. Sono state accolte con gran sorpresa”. “Sono la sua preghiera laica”, ha detto la Sgarbi. Amen.
Verdone, medico mancato e con mascherina chirurgica, ha inaugurato la mostra con Aurelio De Laurentiis, produttore dei suoi film e con il presidente della Campania Vincenzo De Luca. Il quale ha detto che “da fotografo Verdone rivela sensibilità, mentre da attore è una sintesi tra il linguaggio comico di Totò e Sordi".
elisabetta sgarbi Laura Valente
Certo, Totò e Sordi, ci mancherebbe altro: unici e irripetibili, ma per noi Verdone è quell’artista unico che, in accappatoio bianco, che si affaccia dalla terrazza del suo hotel di Firenze con vista Brunelleschi e l’indimenticabile Jessica Gerini gli chiedeva: “Ma che te stai a guardà Ivà?”. E lui, salendo sulla sedia: “Non riesco a individuà ‘o stadio”.
Amorale della favola: Napoli, una città-mondo che cava l’arte dalla vita e dalla Storia, aveva bisogno della ‘’sinergia d’intelletto/chic’’ della Milanesiana?
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