DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Andrea Schianchi per gazzetta.it
La festa azzurra, ampiamente annunciata, si materializza già nel primo tempo quando la Nazionale di Mancini mette spalle al muro il modesto Liechtenstein e si guadagna gli applausi della gente. Se l'avversario non rappresenta il top, e quindi bisogna andare piano con l'enfasi dei giudizi, restano comunque negli occhi molte belle azioni, trame veloci, spirito di gruppo, voglia di stupire e di conquistare il pubblico. Nel classico 4-3-3 il commissario tecnico sceglie "piedi buoni" a centrocampo perché sa che il Liechtenstein tirerà su il muro davanti alla propria area, e dunque serviranno rapide triangolazioni per arrivare nel cuore dell'area: Jorginho in mezzo, Sensi a destra e Verratti a sinistra. Con Spinazzola sempre pronto a sganciarsi sul lato mancino e a pennellare cross per gli inserimenti centrali di Kean e di Quagliarella.
PRIMO TEMPO — Sono sufficienti 17 minuti per rompere l'equilibrio. Spinazzola va via come un treno in corsa sul binario sinistro e disegna un traversone perfetto per la testa del piccolo Sensi: colpo preciso e vai con la "ola". A centrocampo gli azzurri dominano, tocchettano con facilità, non hanno quasi mai opposizione. Semmai, dai tre lì davanti, qualche volta si potrebbe pretendere un dribbling in più, un guizzo.
S'incarica Verratti, al minuto 32, di mostrare che cosa significa avere tecnica e idee. Va in area, punta il nemico, lo salta, finta e tira di destro indirizzando il pallone nell'angolo opposto. Gran bel gol che il pubblico del Tardini accompagna con un lunghissimo applauso. Ma il popolo vuole altro, vuole di più: è Quagliarella che tutti desiderano vedere sul palcoscenico. E lui, il Quaglia, capocannoniere della Serie A con 21 gol, accetta il ruolo di protagonista della serata: va sul dischetto al 35' e al 48' per calciare i due rigori concessi e non fallisce. Entrambe le azioni incriminate nascono da iniziative e tiri di Verratti, e sulla seconda l'arbitro espelle Kaufmann.
SECONDO TEMPO — Il tiro al bersaglio prosegue, anche se con minore veemenza, nella ripresa. Il 4-0 della prima frazione suggerisce ritmi più tranquilli, anche perché gli avversari sono in dieci ed è sufficiente far girare il pallone per trovare un compagno libero. Mancini fa entrare Zaniolo (per Jorginho) e Pavoletti (per Quagliarella), ma prima di uscire il protagonista della serata regala un'altra perla: su cross dello scatenato Spinazzola, assiste (di testa) per il gol di Kean. E poi c'è il tempo per applaudire Pavoletti che timbra il definitivo 6-0.
MANCINI
Da gazzetta.it
È un Roberto Mancini soddisfatto quello che parla subito dopo il 6-0 rifilato dalla sua Nazionale al Liechtenstein: "Missione compiuta? Sì, l'abbiamo presa bene subito - ha detto - Il risultato era scontato ma l'importante era fare subito gol, di fare delle azioni come fosse una gara vera nel senso non con avversario più debole del solito e sono contento di aver visto la concentrazione dall'inizio". Sulla scelta di tanti volti nuovi in azzurro ha aggiunto: "Spero che gli esordienti rimangano a lungo, sarebbe una soddisfazione". E sulle prossime sfide per l'Europeo: "A giugno ci aspettano Bosnia e Grecia, due sfide fondamentali". Poi, sul post polemico di Balotellilancia una carezza al giocatore: "Non ho letto ciò che ha scritto ma non penso che sia un problema per nessuno di noi, non so a cosa si riferisse. A commenti dalla Rete? Non deve rimanerci male, non si può piacere a tutti. Deve stare tranquillo, rimettersi in condizione".
QUAGLIARELLA — In conferenza stampa poi il c.t. ha parlato anche di Quagliarella: "Difficile sbilanciarsi ora sul 2020 ma se un giocatore è serio come lui perché non pensare al futuro?". Nel dopopartita aveva parlato anche Marco Verratti, autore di un gol e di una serata da incorniciare: "È un bel modo di ripartire - ha detto - Non potevamo permetterci passi falsi, soprattutto in casa, quindi siamo felici. È una soddifazione far tornare i tifosi ma ancora non abbiamo fatto niente".
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