DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
Paolo Tomaselli per il "Corriere della Sera"
La Fifa accelera. E la «proposta Wenger» sul Mondiale da giocare ogni due anni prende forma. Così anche i suoi numerosi oppositori - con la Uefa in prima linea - possono fare due conti e capire dove e come giocare la battaglia del calendario.
Un incrocio di interessi che può ridisegnare il mondo del pallone come lo conosciamo oggi. E del resto non è detto che sia per forza un male, se si considera l'attuale impatto delle qualificazioni al Mondiale del girone sudamericano (a ottobre i giocatori rientreranno a ridosso del campionato, come a settembre) o sul fatto che a gennaio si gioca la Coppa d'Africa: per fare solo un esempio, il Napoli perderà per la sfida alla Juve del 6 gennaio i vari Osimhen, Koulibaly, Anguissa, Ounas.
Altro esempio: il 6-10 ottobre Milano e Torino ospitano le finali di Nations, con l'Italia che punta a conquistare il trofeo contro Spagna, Francia e Belgio. Ma quanti ricordano che il Portogallo ha vinto la prima edizione?
L'ex allenatore dell'Arsenal, ora a capo dello sviluppo tecnico della Fifa, vuole fare a meno dei tornei «secondari», come lo era la Confederations Cup, per avere più tornei «veri»: così, anche se la decisione spetta alle confederazioni, oltre al Mondiale biennale si potrebbe giocare l'Europeo ogni due anni, partendo dal 2027, con la Coppa del Mondo nel 2028. E così via.
esultanza italiana per la finale di euro 2020
Il fatto che la riforma sia studiata da un uomo di calcio come Wenger, che si è sempre schierato contro il calendario extralarge, merita un'attenzione superiore di quella fin qui riservata dalla Uefa («Progetto sbagliato» per il presidente Ceferin e ieri è arrivato anche un duro comunicato da Nyon).
leonardo bonucci in italia inghilterra 1
Non a caso il sindacato dei calciatori (FifPro) è più ricettivo. Il nodo è quello del numero di partite: le qualificazioni ai tornei saranno snellite, armonizzate e giocate in finestre più ampie, ma solo a ottobre e marzo. I calciatori dimezzerebbero così i viaggi. Razionalizzare significa limitare le «partite inutili» già citate nel caso della Superlega.
Germania-San Marino è l'esempio classico: il calcio è di tutti, ma evidentemente deve produrre contenuti spendibili sul mercato dell'intrattenimento. Secondo i sondaggi in mano alla Fifa, i tifosi europei sono più combattuti di quanto si creda: 55% a favore del Mondiale giocato più di frequente e 45% di tradizionalisti.
Nessuna decisione è imminente, ma il presidente della Fifa, Gianni Infantino, il 30 settembre riunirà le 211 federazioni nazionali e capirà meglio la fattibilità del progetto. Il calcio europeo già ribolle per la riforma della Champions, le pulsioni di Superlega e la riforma dei campionati. La Fifa potrebbe anche puntare al bersaglio grosso, e lanciare il Mondiale per club a 32 squadre.
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