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DAGOREPORT - GIORGIA MELONI SOGNA IL FILOTTO ELETTORALE PORTANDO IL PAESE A ELEZIONI ANTICIPATE?…
“Pioli l’hanno abbandonato e distrutto, negli ultimi tempi faceva tenerezza per lui sarà stata una liberazione l’esonero. Ha pagato il meno colpevole, il problema è che lui si è sempre sentito un precario in quanto fin dall’inizio si facevano largo i nomi dei suoi successori per la prossima stagione e questo lo ha destituito agli occhi dei suoi calciatori e di tutto l’ambiente. Così facendo hanno distrutto la squadra e conseguentemente sono crollati i risultati, non lo hanno sostenuto e questo è vergognoso. L’allenatore, piaccia o non piaccia, è un’icona nello spogliatoio e come tale deve essere difeso”.
Chi è il principale indiziato?
“Non conosco bene la situazione odierna intrinseca alla società. Mi basta però vedere che si sono mangiati tre grandi allenatori come Mancini, de Boer e Pioli per capire quanto siano nel marasma più completo e siano un branco di prime donne menefreghiste. Quando faranno autocritica tutti? Dov’è Thoir che lasciò solo Mancini per poi mandarlo via scegliendo de Boer? La società è la principale colpevole insieme ai giocatori. Per ripartire bisogna radere al suolo tutto e ricostruire con una comunione d’intenti fra società, allenatore e giocatori altrimenti sarà tutto inutile e il virus si riformerà”.
L’Inter quindi è “tra color che son sospesi…”
“L’Inter ha un male oscuro interno inspiegabile, per questo negli anni non ha mai avuto continuità di rendimento. Solo Moratti con il suo grande attaccamento è riuscito a sovrastarlo, negli ultimi anni, comprando sempre i giocatori migliori e mettendoli a disposizione del pragmatismo e delle grandissime capacità di Mourinho “il dittatore”. Un uomo che è riuscito a rendere utile anche Pandev che è un giocatore da serie B”.
Manca attaccamento ai colori?
“Mancano le palle. Con questa incapacità nella gestione hanno svilito giocatori di livello come Joao Mario e Icardi. Perché non dimentichiamoci che la squadra, per diverso tempo, ha giocato un ottimo calcio, ma alla lunga, non dando completa fiducia all’allenatore e preferendo puntare su profili mediatici, hanno distrutto l’ottimo lavoro di Pioli. Le partite si vincono con carattere e con la voglia di lottare insieme come il Chelsea e la Juventus e questo l’Inter non ce l’ha”.
Ausilio e Sabatini potranno coesistere?
“Non so…comunque Sabatini ha bisogno di forza, sostegno e salute per rifondare una situazione tanto disastrata. Lui riporterà l’Inter dove merita perché è esperto ed è un fine conoscitore di calcio a livello mondiale, farà una squadra forte! Credo che sulla panchina dei nerazzurri porterà Spalletti con cui a Roma, anche se per poco, ha lavorato bene e con affinità. Non mi stupirei anche se portasse a Milano un tecnico giovane, magari poco conosciuto ma competente. Nutro molta fiducia in Sabatini perché sa uscire dall’ipocrisia e dalla diplomazia sorda che induce a comprare certi tipi di calciatori solo per far colpo sul pubblico e i media. Inoltre, se fatto lavorare in pace, sa costruire società solide con allenatori e giocatori di spessore”.
Immaginiamo Orrico demiurgo nerazzurro, da dove partirebbe la rivoluzione?
“Terrei quei pochi che hanno dimostrato professionalità e attaccamento, fuori gli ipocriti e i perbenisti. Ad esempio Handanovic è un ottimo portiere e deve rimanere, così come Joao Mario, Gagliardini, Brozovic e anche Murillo che è stato ingiustamente distrutto pur essendo forte. Via quel ballerino di flamenco di Kondogbia che non è adatto al campionato italiano, ha paura pure a giocare la palla in verticale… Bisogna rendere l’Inter una squadra più italiana perché ci sono giovani importanti e che meritano”.
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