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"ERA TALE IL FASTIDIO PER LA FANFARA DELLA TELECRONACA SKY CHE MI SONO SORPRESO A TIFARE PER I RUBIZZI GALLESI" - PADELLARO SPADELLA FABIO CARESSA: "MI PIACE PENSARE CHE GLI VENGA UN PO’ DA RIDERE NEL DECLAMARE L’IMMANCABILE PISTOLOTTO INIZIALE CON CUI CI DELIZIA DAI MONDIALI DEL 2006. CONTRO GLI ELVETICI NON C’ERA BISOGNO DEL VAR PER CAPIRE CHE CHIELLINI PRIMA DI SEGNARE AVEVA TOCCATO DUE VOLTE LA PALLA CON LA MANO E LUI..."
Da https://www.ilnapolista.it/
Sul Fatto Quotidiano, Antonio Padellaro si schiera contro “l’enfatite acuta” dei commentatori Sky. L’eccesso di enfasi nel lodare gli azzurri di Mancini, spiega, che quasi lo hanno portato a tifare per il Galles nell’ultima partita della fase a gironi.
“Domenica sera era tale il fastidio per la fanfara della telecronaca Sky (ma anche la Rai, mi dicono, non era da meno) che mi sono sorpreso a tifare per i rubizzi gallesi. Empatia, lo confesso, provata anche nei confronti degli svizzeri mentre a frenarmi con i turchi è stata la faccia di Erdogan. Insomma, come tutte le fregole anche quella patriottarda ha un limite insuperabile: il senso del ridicolo”.
Padellaro cita le frasi “incriminate”, riconducibili soprattutto a Caressa.
“Mi piace pensare che a Fabio Caressa (con Beppe Bergomi, eccellenti nelle analisi tecniche delle partite) venga un po’ da ridere nel declamare l’immancabile pistolotto iniziale con cui ci delizia dai Mondiali del 2006“.
L’esortazione ad alzare il volume della televisione quando parte l’inno di Mameli. L’eccesso di esultanza sul gol, poi annullato, di Chiellini.
“Contro gli elvetici non c’era bisogno del Var per capire che Chiellini prima di segnare aveva toccato non una, ma due volte la palla con la mano, particolare che deve essere apparso insignificante al nostro per impedirgli di erompere in un terrificante “Chiooolliini”, e giù con l’epopea del valoroso “Capitano” che sfonda la trincea avversaria eccetera, mentre costui rinculava mestamente nella propria area”.
L’enfatite acuta, scrive, forse sono un effetto collaterale dei sedici mesi di Covid.
“con picchi di contagio nei giornali e nelle tv. Di cui però le principali vittime risultano essere Mario Draghi e Roberto Mancini, che sommersi dagli osanna per aver spezzato le reni al virus e a Pektovic, guardano ora piuttosto preoccupati alla prossima variante e al prossimo Belgio”.
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