mohammed bin salman stadio slim

PALLONI, AFFARI E METAVERSO: IN ARABIA NASCE IL “MOHAMMED BIN SALMAN” STADIUM! SARÀ PRONTO NEL 2029 IN ANTICIPO RISPETTO AI MONDIALI DI CALCIO 2034. DISEGNATO DA POPULOUS, L’IMPIANTO DA 46MILA SPETTATORI OLTRE A OSPITARE PARTITE, CONCERTI E PRODUZIONI DI FICTION, SI CANDIDA A ESSERE LA PRINCIPALE ARENA GLOBALE PER GLI E-SPORT – A COSTRUIRLA UNA SOCIETA’ SAUDITA E UN’ALTRA CATALANA PROPRIETÀ DEL MAGNATE MESSICANO DELLE TELECOMUNICAZIONI CARLOS SLIM E IN CUI HANNO QUOTE ANCHE SOROS E LA MOGLIE DI BILL GATES - PER I MATCH DEL MONDIALE SARANNO REALIZZATI 15 STADI, DI CUI 11 NUOVI. I SAUDITI SONO SICURI DI FARCELA? - VIDEO

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Pippo Russo per “Domani” - Estratti

 

stadio bin salman

Il pallone col metaverso intorno. Per magnificare se stesso e il nuovo Rinascimento globale di cui qualcuno gli attribuisce la paternità, il principe ereditario saudita ha spremuto ogni goccia d’hybris.

L’impianto che porterà il suo nome, il Prince Mohammed bin Salman Stadium, sarà pronto nel 2029 secondo cronoprogramma, dunque abbondantemente in anticipo rispetto alla celebrazione dei Mondiali di calcio 2034. Ma quel che già si sa va oltre l’immaginabile.

 

Si tratta di un impianto da 46mila spettatori nel distretto dell’intrattenimento globale di Qiddhiya (35 chilometri a sud-ovest di Riad), edificato su una delle vette del Monte Tuwaiq a 200 metri d’altitudine, con una dotazione tecnologica totalmente immersiva rispetto alla quale la partita di calcio sarà soltanto un dettaglio.

 

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bin salman

 

La stampa saudita racconta con tutta la magnificenza possibile la costruzione dello stadio intitolato al principe ereditario. Disegnato da Populous, l’impianto diverrà la casa di due dei principali club della Saudi Pro League: l’Al Hilal, squadra guidata dal portoghese Jorge Jesus, che domina il calcio nazionale dalla seconda metà degli anni Novanta, e l’Al Nassr di Cristiano Ronaldo.

 

Oltre a offrire un panorama di estrema suggestione per chi ne occuperà gli spalti, lo stadio metterà a disposizione una gamma esperienziale che rivoluzionerà il modo di vivere la partita di calcio. Il concetto fondamentale è quello della multifunzionalità. In questo senso, l’impianto che sorgerà sul Monte Tuwaiq sarà dedicato non soltanto al calcio. Oltre a ospitare concerti e a proporsi come uno spazio scenico per produzioni di fiction, esso si candida a essere la principale arena globale per gli e-sport.

stadio bin salman 45

 

Sarà circondato all’esterno da pareti LED, da cui verrà proiettato un mutevole spettacolo di luci e colori. Il tetto e il manto erboso saranno retrattili e lungo i lati grandi del rettangolo di gioco verranno messi in funzione altri LED, da cui saranno trasmessi dati e immagini in tempo reale. Col tetto chiuso, dati e immagini saranno proiettati anche dall’alto. Tutto ciò decreterà l’ingresso del calcio nel territorio della realtà aumentata. Ci sono anche tutte le premesse affinché cambi il concetto stesso di gioco del calcio, ma questo è un aspetto che potrà essere valutato soltanto quando lo stadio bin Salman sarà entrato in funzione. Per il momento si può guardare invece ai soggetti che sono coinvolti nell’edificazione dell’impianto.

bin salman infantino

 

Capitalismo globale In un progetto così avveniristico il ruolo di Populous è destinato a essere il più appariscente. Se davvero la realizzazione sarà in linea con gli annunci e i rendering, l’esperienza della partita di calcio nel metaverso dello stadio bin Salman sarà rivoluzionaria. Meno reclamizzati sono i soggetti che quell’incubatore di effetti speciali dovranno realizzarlo materialmente.

 

I soggetti in questione sono due: uno saudita, l’altro catalano. Saudita è la società di costruzioni che esegue i lavori, la Nesma & Partners. Fondata nel 1981, controllata da attori di punta dell’economia saudita fra i quali l’onnipresente Public Investment Find (PIF), Nesma & Partners occupa tutti i settori strategici dell’economia saudita alternativi al petrolio: energie tradizionali e rinnovabili, edilizia, trasporti.

mohammed bin salman stadio 77

 

 L’altro soggetto, quello cui tocca il coordinamento dei lavori, è FCC Group. Si tratta di una società di progettazione e ingegneria civile fondata a Barcellona nel 1900 e ascesa al rango di player globale. Opera anche nei settori dei servizi in rete e delle energie rinnovabili.

Le informazioni più interessanti su FCC sono ricavate da una sbirciata alla composizione dell’assetto proprietario. Il principale azionista è Control Empresarial de Capitales, proprietà del magnate messicano delle telecomunicazioni Carlos Slim, che nella speciale classifica di Forbes aggiornata in tempo reale risulta essere il diciannovesimo uomo più ricco al mondo con un patrimonio di 76,8 miliardi di dollari.

 

Slim, che è anche proprietario del New York Times e del club calcistico dell’Oviedo (serie B spagnola), controlla inoltre a titolo personale, in FCC, una quota di quasi il 12 per cento, ciò che porta oltre l’80 per cento il pacchetto azionario a lui riconducibile.

carlos slim

 

 

Al di là del flottante, rimangono altri tre soggetti da indicare nella composizione azionaria di FCC Group. Due di questi vanno associati: si tratta di Nueva Samede e della marchesa Esther Koplowitz, nobildonna di origini madrilene che in passato deteneva il controllo di FCC tramite la menzionata Nueva Samede. Le successive crisi finanziarie hanno costretto la marchesa Koplowitz a alienare quasi del tutto il pacchetto azionario di FCC.

 

Attualmente per via diretta o tramite Nueva Samede, ne detiene poco più del 6 per cento. Uno dei primi a acquisirne quote, nel 2013, è stato il finanziere George Soros che ne ha acquisito il 3 per cento. Un altro 4,2 per cento è nelle mani di Melinda French, moglie del fondatore di Microsoft, Bill Gates.

 

Ce la faranno?

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Dunque, da una parte il metaverso, dall’altra alcuni fra i nomi di maggior peso del capitalismo globale. Lo stadio intitolato al principe ereditario nasce sotto il segno di questo mix tra visione futuristica e affari. Ospitare una grande manifestazione sportiva serve anche a questo. Piuttosto, su altro si appuntano i dubbi. I sauditi sono seriamente convinti di poter ospitare per intero un mondiale a 48 squadre. Una formula extralarge che quasi costringe a cercare la co-organizzazione. Invece loro hanno deciso di fare da soli, imbracciando una grandeur di cui il Prince Mohammed bin Salman Stadium è solo un pezzetto. La realtà aumentata è entrata già nel loro mindscape. Ma sono davvero sicuri di farcela?

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