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PEP AND THE CITY – GUARDIOLA CONQUISTA IL TERZO TITOLO DI PREMIER IN 4 ANNI. “CORRERE MENO, IN ALLENAMENTO NON ESAGERARE” - IL "TELEGRAPH" ANALIZZA I PUNTI CHIAVE DELLA VITTORIA DEL CITY. DALLA CULTURA DEGLI ZERO ALIBI ALLA TRASFORMAZIONE DI CANCELO IN GIOCATORE TOTALE FINO ALLA RICHIESTA DEI “1.000 PASSAGGI” A PARTITA, COME SEGNO DEL CONTROLLO CHE SI ASPETTAVA DAL CITY…
In Inghilterra oggi è il giorno dell’analisi di un successo: quello di Pep Guardiola e del suo Manchester City. Dei “piccoli dettagli” che possono fare una differenza significativa a livelli così alti, fino a vincere il terzo titolo di Premier League in quattro stagioni. Il Telegraph individua 6 punti-chiave. E alcuni di questi sono istruttivi.
Una cultura “senza lamentele”, per cominciare. Niente alibi. “Guardiola è il boss e i giocatori devono seguirlo, oppure se ne vanno. Guardiola ha usato questo senso di certezza per riaffermare un principio: cercare di non lamentarsi. Ha sviluppato una “cultura del non reclamo”.
Il Telegraph si sofferma anche sull’ “effetto Ruben Dias“, sulla trasformazione di Cancelo in giocatore totale, sull’importanza del suo vice Juanma Lillo, e poi su una cosa che chiama l‘ABC:
“Guardiola ha deciso che il City doveva cambiare il modo in cui approcciava le partite. Prima cercava di sopraffare gli avversari, segnare rapidamente due o tre gol e uccidere la partita. Come molti allenatori stranieri, considerava la Premier League diversa, più emotiva, più difficile da controllare, più incline a rimonte dagli avversari indipendentemente dal punteggio.
Ma il City non era così libero e non creava tante occasioni. Così Guardiola è tornato a quello che ha definito “ABC”, ha detto ai giocatori che “correvano troppo”. “Senza palla devi correre, ma con la palla rimani più in posizione e lasci correre la palla”. Il messaggio in allenamento è stato esattamente questo: non esagerare. Gioca semplice. Se fai una cosa, succederà la cosa successiva. “A poi B e poi C. L’ABC”, ha detto Guardiola ai giocatori. Poi ha spiegato di volere “1.000 passaggi” a partita, come segno del controllo che si aspettava dal City, soprattutto una volta messa su una difesa così solida”.
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