![forza italia marina pier silvio berlusconi antonio tajani martusciello barelli gianni letta gasparri](/img/patch/02-2025/forza-italia-maria-pier-silvio-berlusconi-antonio-tajani-martusciello-barelli-gi-2097859_600_q50.webp)
DAGOREPORT - SE IN FORZA ITALIA IL MALCONTENTO SI TAGLIA A FETTE, L’IRRITAZIONE DI MARINA E PIER…
PUNTUALE E GELIDO IL PIPITA EVIDENZIA I LIMITI DEGLI ALTRI
Mario Sconcerti per il ''Corriere della Sera''
A me è sembrato uno zero a zero mancato, nessuna delle due squadre ha mai davvero avuto una superiorità reale che meritasse un vantaggio. Il successo porta però la Juve in un altro campionato ormai ridotto quasi solo alla Roma. Non è un problema di distacchi, ma di limiti. Il Napoli è un' ottima squadra ma non all' altezza. Sarri lo ha sempre detto, De Laurentiis meno, da qualche giornata è abbastanza chiaro a tutti.
La Juve ha problemi di bellezza, anche di vero piccolo pensiero calcistico, è gelida nella costruzione del gioco, ma tutto il resto della sua abbondanza le permette comunque di gestire le gare. Allegri ha perfino messo il dito sul problema di Dani Alves, grande giocatore poco inserito nella Juve.
Con lui si acquista un uomo di classe a centrocampo ma si perde la fascia destra. Il baratto non è sempre conveniente. Manca la fantasia di Dybala, ma non è chiaro quanta voglia ne abbia in conclusione Allegri. Questa Juve assorbe e normalizza la qualità di tanti, come preferisse giocare sempre solo sulla sostanza. Pjanic non lo aiuta, non riesce a pensare in questa squadra, non gli è chiaro cosa si voglia da lui. Questa non è colpa di Allegri. Lontano dalla palla Pjanic sa poco giocare a calcio, non sa darsi collocazione. La Juve ha però di diverso l' attaccante migliore.
Gli arrivano pochi passaggi, ma su quello giusto Higuain è puntuale. La differenza della partita è quasi soltanto in questa azione. Il Napoli non può rispondere, non ha un reparto di attacco, ha delle proposte che raramente diventano conclusioni. Non ha la capacità di insistere in un gioco di attacco, non ha gli uomini. Per entrare in area della Juve deve spostare tutta la squadra.
Una vibrazione troppo estesa, per avere risultati concreti. La Juve non gioca meglio, spesso ha anzi eleganza in meno, ma ha giocatori che sentono il gol. Allegri sa di avere quasi solo il problema di aspettare. Sarri sa invece di dover sempre costruire molto per avere il minimo. La partita alla fine frena anche la rincorsa della Roma e dà respiro alla vecchia supremazia totale della Juve. Ma non è come sempre, c' è un' imperfezione rinviata che però esiste.
2. LA CAPACITÀ DI ASPETTARE L' ATTIMO
Gianni Mura per ''la Repubblica''
Come si sperava da una parte e si temeva dall' altra, decide lui, Higuain.
Senza esultare. Aveva abbracciato serenamente Sarri prima dell' inizio, aveva avuto pochi palloni (sul migliore, deviazione di Chiriches), non si era depresso né innervosito. Aspettava. L' istinto è sempre quello.
Un pallone vagante in area, lui che ci arriva come un treno e di sinistro piazza nell' angolino.
Così la Juve batte il Napoli, lo spedisce a meno 7, eppure il Napoli per lunghi tratti ha giocato meglio della Juve. Pressing molto alto, fino all' area di Buffon, e manovre dettate dalle caratteristiche, o dalle assenze, in attacco. Palloni rasoterra, trame fitte, Allan e il giovane Diawara a giocarsela alla pari con Hernanes e Pjanic. Ma davanti, tolto Callejon, troppa leggerezza, pochissima sostanza al momento di concludere.
Il Napoli può rammaricarsi, ma anche fare autocritica, per un motivo. La Juve è già abbastanza forte di suo, non fortissima finché non avrà sciolto il nodo di Pjanic, che rende poco e sembra divertirsi pochissimo.
È così forte che non ha bisogno di regali, la Juve. La difesa di Sarri gliene ha fatti due, tutti partiti dal piede di Ghoulam: una svirgolata che diventa un assist per Bonucci, un rimpallo su cui s' avventa Higuain. Al primo gol il Napoli ha reagito con orgoglio e lucidità, costruendo in pochi minuti il meritato pareggio. Il 2-1 è stato una mazzata, Allan era a corto di fiato.
Buffon è stato impegnato solo da una capocciata di Koulibaly, attaccante aggiunto. Il meglio della partita nel secondo tempo. Nel primo la Juve ha ceduto volentieri, com' è sua abitudine, l' iniziativa al Napoli. Rallentata la circolazione del pallone in difesa, quasi obbligato il lancio lungo di Bonucci verso le punte, peraltro ben marcate.
Manovra un po' più brillante del Napoli, Juve sorniona: un film già visto. La differenza è che, di questi tempi, la Juve non fa regali e non fa sconti.
Difatti vince la partita quando sembrava che non le dispiacesse il pareggio. Tanto più quando Allegri ha dovuto sostituire l' infortunato Chiellini nel primo tempo (coscia destra). Ma scegliendo il sostituto (Cuadrado, arretrando Lichtsteiner, non Benatia) Allegri ha mandato un segnale preciso alla sua squadra, e di riflesso al Napoli: con Cuadrado non mi accontento, voglio far saltare il banco.
Da terzino, Ghoulam lo ha limitato, ma i disastri li ha combinati a centroarea. Higuain ringrazia. Prima della partita, Hamsik gli aveva chiesto la maglia da dare a suo figlio. E suo figlio sarà forse l' unico a Napoli che sorride, oggi, pensando a Higuain.
DAGOREPORT - SE IN FORZA ITALIA IL MALCONTENTO SI TAGLIA A FETTE, L’IRRITAZIONE DI MARINA E PIER…
DAGOREPORT - SERVIZI E SERVIZIETTI: IL CASO ALMASRI E' UN “ATTACCO POLITICO” ALLA TRUMPIANA MELONI?…
DAGOREPORT – IN UN MESE, TRUMP HA MACIULLATO L’ORDINE MONDIALE: RIABILITATO PUTIN, ISOLATA LA CINA…
SANREMO DIVENTA UN TALENT SHOW? LA SALA STAMPA RIBOLLE, SI SENTE DEFRAUDATA DEL POTERE DECISIONALE…
DAGOREPORT – IL VERTICE DI MAGGIORANZA DI IERI HA PARTORITO IL TOPOLINO DELLA CONSULTA: L’UNICO…
DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER…